ESSERE COME BENINO (CHE VIGILA E SOGNA)

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Dic 262020
 

“Natale in casa Cupiello” mi fa ricordare che, oltre alle normali statuine, nel presepe napoletano c’è Benino, il pastorello che dorme. E’ il guardiano delle pecore.

Il Natale.

Mascherine, distanziamento, restrizioni di orario, divieto dei cenoni: tutto ciò però non tocca la bella tradizione, che proprio l’anno scorso ci ricordava papa Francesco con la Lettera Admirabile Signum , “di preparare il presepe nelle nostre famiglie”. Proprio in queste circostanze il presepe mi pare un segno di grandissima speranza. Ripenso a “Natale in casa Cupiello”. Scritta nel 1931, anche quello un periodo difficilissimo per il nostro Paese, l’opera di Eduardo De Filippo vede il cuore buono del padre resistere abbarbicato al presepe e campeggiare eroico in mezzo a inganni, povertà, tradimenti, ripudii, guerra e profittatori. Leggi tutto »

SANTA FAMIGLIA

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Dic 262020
 

Un’accoglienza gradita a Dio. L’accoglienza ospitale di Abramo e Sara, cui Dio risponde donando loro la promessa del figlio Isacco, è anticipazione della Santa Famiglia di Nazareth, Maria e Giuseppe, luogo ospitale per il dono definitivo di sé da parte di Dio nel Figlio fatto uomo.

Commento di don Mario Albertini

Nei giorni, che seguono la festa della Natività di  Gesù, la liturgia ci presenta le reazioni delle persone che  si sono trovate di fronte a quel Bambino e ne hanno  intravisto il mistero: Maria e Giuseppe primi fra tutti, poi  i pastori, più tardi i Magi.  Oggi ad incontrare Gesù sono queste due anziane  persone, Simeone ed Anna, che avevano vissuto in  un’attesa sorretta dalla speranza, e il vangelo riferisce la  loro gioia. Sono il simbolo dell’umanità intera, che aveva  atteso (coscientemente o inconsciamente) la salvezza  preparata per tutti i popoli, la luce che avrebbe illuminato  le genti. Simeone ed Anna capiscono che la promessa  fatta da Dio ad Abramo, di cui si parla nelle prime due  letture della Messa, è ora mantenuta.  Leggi tutto »