Gabriella Caramore & Maurizio Ciampa – La vita non è il male.
«Fra bene e male i confini restano labili. E veloci i passaggi dall’uno all’altro». È una delle numerose e stimolanti riflessioni chiave del tessuto narrativo, sulle tracce del bene, che gli Autori, perseguono, con un’efficace e approfondita ricerca di pensieri e di gesti, di alta umanità, in un tempo di inquietante violenza e di spaesamento. «La vita non è il male», come è scritto in Vita e destino, capolavoro del grande scrittore russo, di origine ebraica, Vasilij Grossman.
Gli Autori vi colgono il punto centrale per un possibile percorso di senso e prendono il largo, nel mare tempestoso degli eventi drammatici dei nostri giorni, nelle opere antiche e contemporanee, per ripescare le perle nascoste del bene che il bagliore mediatico e l’affannoso nostro vivere, probabilmente, rendono irrilevanti. Anche perché, a differenza del male, sostengono: «il bene ha un suono più tenue. Ha il passo leggero, ci sfiora e spesso non ce ne accorgiamo… il bene è sommesso. Parla sottovoce. Ammantato di pudore, non riempie le cronache, non urla nelle piazze…». I Nostri pongono interrogativi, per così dire, capovolti, rispetto al tradizionale «Unde malum?» Si chiedono: «Dove si rifugia il bene? Dove si nasconde? Dove sopravvive? In quale punto, in quale passaggio della nostra esperienza si manifesta? Appartiene al fluttuante gioco del destino? È frutto della casualità che sovrasta ogni vita? È un dono trovato sulla soglia della nostra casa? O, al contrario, va costruito passo dopo passo, giorno per giorno, coltivandolo dentro di noi come una misura interiore?». Leggi tutto »