SpiritualitàCommenti disabilitati su DEDIZIONE CRISTIANA E MARTIRIO CIVILE
Gen302021
“Livatino ha lasciato a tutti noi un esempio luminoso di come la fede possa esprimersi compiutamente nel servizio alla comunità civile e alle sue leggi; e di come l’obbedienza alla Chiesa possa coniugarsi con l’obbedienza allo Stato, in particolare con il ministero, delicato e importante, di far rispettare e applicare la legge”. (Papa Francesco)
Dunque, papa Francesco ha deciso che sarà beatificato Rosario Livatino, il “giudice ragazzino”. Merita riflettere sulla lezione che ce ne viene. Come è noto, ai beati la Chiesa riconosce le “virtù eroiche”. Nel caso di Livatino l’eroismo non è quello che egli era perfettamente consapevole di essere nel mirino della mafia e aveva rifiutato la scorta. Il suo eroismo si esprimeva non in un gesto ma nell’esercizio quotidiano del suo dovere professionale e civile. Quello di un magistrato integerrimo e rigoroso, ma umile e riservato. Leggi tutto »
OmelieCommenti disabilitati su IV^ DOMENICA del tempo ordinario
Gen302021
Saper riconoscere la Parola che salva. Come Israele deve distinguere il vero profeta che parla «in nome» di Dio dai falsi profeti, così noi, come le folle del vangelo, dobbiamo riconoscere l’«insegnamento nuovo» di Gesù, la Parola che rivela il disegno salvifico di Dio.
Commento di don Mario Albertini
“Cosa vuoi da noi, Gesù Nazareno?”. E’ la domanda che risuona nell’aula della sinagoga. Dopo la preghiera del sabato, Gesù si fa avanti (lo poteva fare chiunque avesse qualcosa di importante da dire), e comincia a insegnare. Questa volta l’evangelista non riporta le parole di Gesù, ma riferisce la reazione dei presenti, ripetendo due volte: “sono stupiti del suo insegnamento”. Quello lì, pensano e dicono, è uno che insegna con autorità. Leggi tutto »
SCINTILLE DI VITA –PER ME VIVERE E’CRISTO: “L’Eucaristia è Gesù stesso che si dona interamente a noi. Nutrirci di Lui è dimorare in Lui mediante la Comunione. Se lo facciamo con fede , trasforma la nostra vita in un dono a Dio ad ai fratelli (Papa Francesco),
SETTIMANA 30 GENNAIO – 07 FEBBRAIO 2021
SABATO 30 – Ore 18.00 S. MESSA prefestiva
DOMENICA 31 – IV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO– Orario: SS. Messe: 8.30 – 10.30 –
Vangelo – Gesù compie la sua missione insegnando e spiegando la Parola di Dio alla gente. La sua non è una lezione astratta, noiosa e vuota, ma piena di verità, interessante, e soprattutto coerente con la vita che Egli stesso conduce. Non è sufficiente “sapere” le cose che riguardano la fede, imparare a memoria le preghiere, conoscere tutti i personaggi della Bibbia … Importante è la testimonianza che parte dalla vita.
LUNEDì 01 – Non c’è la Messa
MARTEDì 02 – CANDELORA – Ore 18.00 S. Messa, benedizione delle candele e distribuzione
MERCOLEDì 03 – Non c’è la Messa
GOVEDì 04 – Ore 15.30 – S Messa per le vocazioni, anziani e A.d.P
VENERDì 05 – Ore 20.00-21.30 – PRMO VENERDI’ DEL MESE – S. Messa e Adorazione eucaristica
SABATO 06 – S. Messa ore 18.00 – PREFESTIVA
DOMENICA 07 – V^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Ss Messe: Ore 8.30 – 10.30 per la comunità
Per le confessioni: mezz’ora prima della S. Messa.
Il PRESEPE: allestito in chiesa con il tema: la “Pace”: resterà ancora per qualche giorno, fino a dopo il 2 febbraio, giorno in cui ricorderemo Gesù portato al Tempio di Gerusalemme da Giuseppe e Maria. E’ il giorno della Candelora.
DA RICORDARE
Anno Giubilare in onore di S. Giuseppe: dall’8/12/2020 all’ 8/12/2021.
Papa Francesco, considerando i tanti morti di questo tempo di pandemia, costretti a morire senza una presenza consolante umana e cristiana, ha pensato di affidare alla protezione di S. Giuseppe, patrono della buona morte, tutti questi nostri fratelli e sorelle. Insieme ai defunti il Papa affida a S. Giuseppe tutti gli anziani specialmente i più soli. Sul tavolino in fondo alla chiesa, vicino al confessionale, ci sono tanti libretti per una formazione personale. La Lettera Enciclica di Papa Francesco, intitolata Patris Corde , scritta per conoscere meglio il padre putativo di Gesù e sposo di Maria vergine per ora è esaurita, ma già da martedì 2 febbraio, Candelora, potrete trovare sia la lettera del Papa, sia la bella e conosciuta preghiera in onore si S. Giuseppe. Papa Francesco in tale lettera su S. Giuseppe “Patris Corde”, che significa con cuore di padre, mette in risalto in una forma molto semplice i tratti peculiari dello sposo di Maria che lo rendono modello di paternità per il mondo attuale: qui anticipiamo il titolo dei sette capitoletti di tale lettera: 1. Padre amato – 2. Padre nella tenerezza 3.Padre dell’obbedienza – 4. Padre dell’accoglienza – 5. Padre del coraggio creativo – 6. Padre lavoratore – 7. Padre nell’ombra.
Catechismo e Sacramenti ai ragazzi:
Sollecitiamo, ancora, i genitori ad iscrivere al catechismo i figli per poter dare e suggerire su quali testi già possono prepararsi con il vostro supporto, dato che il catechismo, per ora, non inizia. Il criterio per l’ammissione, per ora, è partecipare alla S. Messa domenicale.Se la non partecipazione alla Messa è a causa del “tremore” per il contagio, è una motivazione valida, ma se ciò avviene per altri motivi, non si può giustificare. C’è la possibilità che con l’inizio della Quaresima si possa riprendere qualcosa a questo riguardo.
03. Martedì 2 febbraio, è la ricorrenza liturgica della presentazione al Tempio di Gesù, quaranta giorni dopo la sua nascita. Ci sarà la S. Messa alle ore 18.00 con la benedizione e distribuzione delle candele che ci ricordano sempre che Gesù è la luce del mondo, della chiesa, della famiglia e di ciascuno di noi.
SpiritualitàCommenti disabilitati su LIVATINO, CON FEDE CONTRO LE MAFIE
Gen232021
Questo era Rosario Angelo Livatino: un cristiano consapevole delle difficoltà delle scelte, convinto che “lo scegliere è una delle cose più difficili che l’uomo sia chiamato a fare. Ed è proprio in questo scegliere che il magistrato credente può trovare un rapporto con Dio”
Quella di Rosario Angelo Livatino è una storia di mafie assassine. Adesso è anche ufficialmente storia di fede. Col decreto che dispone la beatificazione del magistrato siciliano, papa Francesco scrive una pagina nuova nel racconto della vita del giudice agrigentino, che il 21 settembre 1990, ai sicari mandati dalle “stidde” – letteralmente, i rami staccatisi dall’albero di “cosa nostra” – chiedeva che cosa avesse fatto loro: “picciotti”, le ultime parole. La risposta gliela diedero con due colpi di pistola alla testa, mortali, ma non così definitivi da farcelo dimenticare. Anzi. Chi uccise Livatino, come chi diede l’ordine di toglierlo di mezzo, voleva sbarazzarsi di un magistrato ritenuto di intralcio al pari di altri, poiché considerato incorruttibile e ineccepibile nel suo lavoro, ma ciò che animava le “stidde”, mandanti ed esecutori, era radicato pure nell’odio verso la sua fede, che lo aveva fatto etichettare dai suoi nemici “santocchio”, perché pregava ogni mattina, prima di andare in ufficio e affidava al Signore i tanti morti ammazzati, che magari aveva già giudicato in Tribunale.Leggi tutto »