vieni, signore, discutiamo
dal proemio:
Signore, voglio accettare il tuo invito che trovo nel profeta Isaia: su, venite e discutiamo; e lo giro a te: vieni, Signore, discutiamo
D’altra parte certi tuoi salmi, con cui prego, cosa sono se non discussioni con te?
Sono frasi del vangelo quelle su cui desidero discutere e che qualche volta contesto per cercare poi un accordo con te
E di fatto la contestazione diventa spontaneamente confessione. Confessione del buio che è in me, ma anche della luce che viene da te.
E’ per questo che insisto: vieni, Signore, discutiamo.
don Mario Albertini
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grazie, Signore
Ho fatto mia, fin da bambino, l’orazione con cui mattino e sera ti ringrazio, Signore, di avermi creato, fatto cristiano, conservato in vita… Un grazie che vuole abbracciare ogni tuo dono, perché ci sono tanti “grossi” motivi che mi spingono a esprimerti riconoscenza.
Ma qui voglio dirti grazie anche per le semplici cose belle che costellano la trama dell’esistenza e che rischio di dare per scontate. Sono pochi esempi, parte di un elenco senza fine: ci sarà l’eternità per ricordare tutto.
Intanto, Signore, accetta questo piccolo assaggio… E se faccio conoscere ad altri queste pagine a sfondo autobiografico, è perché vorrei invitarli a scoprire quante occasioni, ancor più belle, hanno anch’essi di ringraziarti.
don Mario Albertini
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ORIGINI E STORIA DELL’UNIONE
Si presentano qui le origini e la storia dell’Unione, come proposte da don Mario Albertini nell’80° anniversario dell’apertura di Casa San Raffaele, detta Casa Pater.
(E’ da ricordare che il 24 ottobre era festa dell’arcangelo San Raffaele fino alla riforma del Calendario dei Santi)
80° ANNIVERSARIO DELL’APERTURA DELLA CASA PATER
Casa San Raffaele, 24 ottobre 2009
Relazione di d. Mario Albertini
Non so cosa vi aspettiate da questa relazione, che sarà semplice e forse superflua; in essa non parlo di questi ottant’anni, non ne faccio la storia e tanto meno rischio prospettive per il futuro, ma mi fermo su quel giorno in cui ha avuto inizio la storia di Casa Pater, perché quello fu l’inizio della realizzazione di un sogno, di un progetto, di un atto di fiducia, di Padre Gioacchino Rossetto.