Giu 252022
 

La decisione di essere al servizio. Ogni credente si sente chiamato da Dio a seguirlo, in ogni tempo e nella quotidianità della sua vita. Il costo è alto e la decisione è impegnativa, dovendo seguire quella stessa strada intrapresa da Gesù, che non ammette “rimandi” e per cui bisogna lasciare tutto.

Commento di don MARIO ALBERTINI

Nelle prime righe di questa pagina, è detto che “Gesù si  diresse verso Gerusalemme” con ferma decisione  L’evangelista presenta il camminare di Gesù in terra di  Palestina come un avvicinarsi graduale, a tappe, a  Gerusalemme, ma ora decide di affrettare i tempi. Lui  prevede che là le autorità civili e religiose non gradiranno  la sua predicazione, tutta incentrata sull’amore di Dio  verso i deboli, contro l’ipocrisia dei potenti, e che quindi  sarà perseguito e condannato. Ma questo non lo ferma, e  procede senza incertezze o paure, “con ferma decisione”.  Non pare di vederlo? 

Deve attraversare la regione della Samaria, i cui abitanti  gli sono ostili. Ma non è questo che lo preoccupa; lo  preoccupa invece l’atteggiamento degli apostoli, che  vorrebbero fosse data una dura lezione ai Samaritani; non  hanno ancora capito, i suoi discepoli, che a lui interessa  non la costrizione, ma un’adesione libera. 

Anche da parte nostra. Aderire con la nostra libertà,  come espressione di amore al Signore Gesù. E nel suo  rimprovero ai discepoli c’è una lezione non facile: quella  della tolleranza verso chi non la pensa come noi, del  rispetto della libertà altrui. Chi si ispira a Cristo è  intransigente con se stesso, ma comprensivo e paziente  con chi non ha la sua fede. 

Lungo il cammino, Gesù incontra persone che gli  chiedono di diventare suoi discepoli. Si resta colpiti dalla  durezza delle risposte del Signore. Gesù afferma che tutto ha valore se è orientato al Regno  di Dio e niente ha valore se gli si oppone. Il vangelo non va annacquato. Forse non ci verranno  mai chiesti atti eroici di grande risonanza, ma l’eroismo  nascosto di essere fedeli giorno per giorno nelle piccole  cose, l’eroismo di scegliere tra Gesù e la corruzione o la  violenza, l’eroismo di non porre il denaro al di sopra  dell’onestà, o la carriera al di sopra del rispetto delle  persone, questo sì ci viene chiesto. 

La nostra attenzione allora va posta non tanto sulle cose  da lasciar perdere, quanto sul fatto positivo: quello che  conta è vivere in vista del Regno di Dio, vivere seguendo  Gesù Cristo. 

Certo, seguirlo non è sempre facile, ma è sempre bello e  grandioso. Si va incontro alla croce, ma anche alla gioia  della risurrezione, la gioia della vita di figli di Dio.  Le proposte di Gesù richiedono fedeltà e generosità. 

Gesù si era avviato verso Gerusalemme con  atteggiamento deciso: altrettanto deciso sia il nostro  atteggiamento nel seguire Gesù. Guardando sempre in  avanti.

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