Nov 272021
 

«L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa”. (Liliana Segre)

Di D.Fatarella, da Avvenire del 19 novembre 2021

Gentile direttore, bambini piccoli che dormono all’addiaccio, donne incinte stremate, uomini disperati. Reti, fili spinati, idranti e muri. Queste le immagini che raccontano cos’è diventata l’Europa. Un’Europa che nega i diritti, al confine tra Lituania, Polonia e Bielorussia, e che ancora una volta sceglie di chiudere gli occhi e voltarsi dall’altra parte. Come ha ricordato il Capo dello Stato Mattarella, «è sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati dai padri fondatori dell’Ue e il non tenere conto della fame e del freddo a cui sono esposti essere umani ai confini dell’Unione europea». …..

Eppure, oggi le parole per enunciare quei principi sono sostituite da altre: separare, dividere, respingere l’indesiderato. Il grido ignorato di un’umanità disperata. Com’è possibile che nel 2021, nell’Europa premio Nobel per la Pace, si assista a una così massiccia e violenta chiusura nei confronti di persone inermi, donne, uomini e bambini allo stremo per la fame e il freddo, fuggiti da guerre, conflitti, violenze, povertà estrema? Ciò che sta accadendo in quella striscia di frontiera è un tradimento dei valori fondanti dell’Unione Europea che, vale la pena ricordarlo, sono rispetto della dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e rispetto dei diritti umani. Da tempo, purtroppo, la difesa dei confini esterni dell’Europa, sembra avere priorità anche sul rispetto dei diritti e della protezione delle persone, portata avanti a qualunque costo, anche a fronte delle continue tragedie nel Mediterraneo e lungo i confini terrestri, e in modo violento, come è successo martedì quando la polizia polacca ha respinto con gas lacrimogeni e idranti un gruppo di migranti che aveva tentato di entrare in Polonia e come spesso accade su altri fronti, come alla frontiera con i Balcani. Gli esseri umani oggi valgono meno di una frontiera. Liliana Segre ha affermato che «L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza». Davanti alla violenta opposizione di uno Stato membro e all’immobilismo dell’Europa, la società civile richiama ancora una volta il rispetto del diritto internazionale. La storia dei cittadini polacchi che accendono luci verdi per segnalare ospitalità e aiuto ai migranti che riescono a passare il confine con la Bielorussia conferma che l’Europa è pronta e capace di mostrare speranza, umanità, solidarietà. Oggi, come molti anni fa, vogliamo continuare a lasciare accese le luci su queste violenze inaccettabili, che colpiscono bambine, bambini, donne e uomini che sono bloccati dietro i fili spinati e che gravano sulle coscienze di tutti noi. A noi dunque il compito di alzare la voce e gridare la nostra indignazione. Quello delle lanterne verdi non è solo un gesto simbolico che sta popolando i social, ma è un segno di vicinanza e di responsabilità di tutti coloro che non vogliono essere indifferenti, ma intendono restare umani. La speranza che non vogliamo spegnere. Per questo lanciamo un appello alla società civile e alle altre organizzazioni a condividere questo gesto e questa battaglia, che Avvenire ha lanciato con grande coraggio. Noi non ci voltiamo dall’altra parte e lasceremo accesa sui nostri canali social la lanterna verde per chiedere all’Europa di accogliere queste persone. La protezione e l’accoglienza delle persone, a maggior ragione se vulnerabili come i bambini, non può essere sacrificata mai sull’altare di logiche e interessi politici.

Sorry, the comment form is closed at this time.