Gen 022021
 

La gioia del Natale per tutti i popoli. Il dono del Padre al mondo, il Figlio incarnato, non può rimanere nell’ombra ma dev’essere luce e speranza per le genti. Nel tempo compiuto, il disegno d’amore di Dio è stato rivelato: in Gesù siamo tutti chiamati a diventare figli dell’unico Padre. 

COMMENTO di don Mario Albertini

Il racconto del vangelo è chiuso tra due verbi, due verbi di movimento: all’inizio “vennero”, alla fine “fecero ritorno”. Cosa ci sta in mezzo ai due verbi? ma anche cosa c’era stato prima e cosa ci sarà dopo? In mezzo ai due verbi ci sta l’episodio che conosciamo bene ma che riascoltiamo sempre volentieri: la stella che fa da guida, i tre personaggi, la perfidia di Erode, l’incontro con il bambino e sua madre, l’adorazione del bambino con l’offerta dei doni.

Episodio simpatico, ricco di insegnamenti. I Magi sono i primi non ebrei ai quali Gesù si manifesta, sono i primi non ebrei che lo adorano. Il loro arrivo a Betlemme è un segno del convergere di tutte le genti verso Gesù (come diceva la profezia riportata nella prima lettura: “cammineranno le genti alla tua luce”). Quindi essenzialmente oggi è la festa della fede, con l’invito a rinnovare la nostra adesione al Signore Gesù, e a interessarci nella preghiera di quanti ancora non lo conoscono. Si tratta, per i Magi e per noi, dell’incontro con Gesù, il Figlio di Dio venuto tra di noi per noi. La festa della fede. Ma ripeto: cosa c’era stato prima? quale dice il verbo “vennero”? Quelle persone il vangelo le chiama Magi, termine che significa semplicemente uomini di scienza, più o meno astronomi. Essi hanno visto una stella particolare, nella quale hanno riconosciuto il segno della nascita del salvatore del mondo. Sono dunque persone che sanno cogliere le tracce di Dio nella creazione, persone alle quali una luce è apparsa non solo in una stella ma ancor più nel cuore, e si mettono in cammino, alla ricerca. Ecco la parola chiave: ricerca. Anche la nostra vita deve essere una continua ricerca. Gesù lo abbiamo trovato, o meglio: lui ha trovato noi; ma noi dovremmo cercare di conoscerlo sempre meglio, e far sì che a guidarci nella vita sia la luce che è lui, Gesù. E’ il cammino della fede, che passa anche attraverso oscurità e difficoltà. La fede è una ricerca continua per approfondire ciò che già abbiamo trovato. E allora ecco la terza domanda: cosa ci sarà, dopo, per i Magi? cosa significa quel “fecero ritorno per un’altra strada”? In primo luogo per non ritrovare Erode – ma per noi ha pure un altro significato. Quando si è incontrato il Signore, non si possono ripercorrere le stesse strade di prima. Dio non ci chiede di tirarci fuori dal nostro ambiente, tutt’altro; vuole però che svolgiamo i nostri impegni di lavoro, di scuola, i nostri rapporti nella comunità, nella città, nel condominio, e soprattutto il nostro amore in famiglia con una mentalità illuminata dall’incontro con lui. Questa è l’altra strada: essere migliori, con l’aiuto di Dio Dunque anche noi siamo venuti, anche noi facciamo ritorno. In mezzo ci sta la nostra fede e la nostra adorazione.

 

Sorry, the comment form is closed at this time.