Gen 022021
 

…….. E pose la sua tenda in mezzo a noi. L’elogio della Sapienza nel Siracide e il prologo di Giovanni ci introducono nella vita stessa di Dio, lasciandoci scorgere la grandezza del mistero celebrato nel Natale: l’incarnazione del Figlio, la Sapienza che pone  la sua tenda in mezzo a noi. 

Commento di don Mario Albertiniù

Noi siamo quotidianamente immersi in piccole faccende – ma dobbiamo anche imparare a pensare in grande: anche questa è una lezione del Natale come ce la presentano le tre letture di questa Messa, tutt’e tre piuttosto impegnative. Particolarmente difficile la pagina del vangelo. Ma è sempre Parola che Dio rivolge a noi, e ciò vuol dire che lui ha fiducia nella nostra intelligenza. L’intelligenza ce l’ha data lui perché la usiamo. E allora cerchiamo di comprendere qualche cosa.

La pagina inizia con : in principio, che riecheggia le prime parole della Bibbia: In principio Dio creò il cielo e la terra. Solo che là si tratta del principio dell’universo creato, – qui invece significa da sempre, dall’eternità… Nell’eterno mistero di Dio, da sempre era il Verbo. Il termine Verbo è la traduzione del termine greco , che significa la Parola in quanto esprime un concetto, e sta ad indicare la seconda Persona della Trinità, il Figlio, espressione perfetta del Padre. E il Verbo si è fatto carne: ed è il mistero della nascita di Gesù, vero Figlio di Dio.

Nel racconto della santa notte il Natale è presentato così come lo vedono gli uomini, che appunto vedono il bambino e i segni che accompagnano la sua nascita; in questa pagina invece il Natale è presentato dalla parte di Dio: quella nascita, che avviene nella povertà e nella semplicità, ha origine nel mistero eterno di Dio Tre Persone, ed è il Verbo, cioè il Figlio, che è venuto in mezzo a noi. E del Verbo di Dio fattosi uomo è detto che se lo accogliamo, ci dà il potere di diventare figli di Dio.

Così questa pagina del vangelo, mentre ci offre degli elementi per adorare Dio nel suo rapporto con noi, ci invita anche ad accogliere Gesù e il suo amore nella nostra vita. E ci aiuta anche la seconda lettura, che comincia con una bellissima preghiera: Benedetto Dio Padre – che ci ha benedetti in Cristo. Come dire: ringraziamo il Signore, perché ci vuole così bene che ci ha donato Gesù. E come il vangelo ci ha ricordato che tutto ha origine nell’eternità (in principio), così questo brano ci dice che anche noi siamo pensati e voluti e amati da Dio da sempre: In Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo – per essere suoi figli adottivi. Lo stesso sguardo con cui il Padre vede il fatto della nascita terrena di Gesù che è il Verbo, quello stesso sguardo lo rivolge a noi, perché vuole che siamo suoi figli. Ed è bello saperci figli di Dio, e cercare di vivere da figli: nella riconoscenza, nella serenità, nella speranza.

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