Piccola grande Chiesa mia (Padre E. Ronchi)

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Mag 302017
 

vaticano_-_chiesa_300_x_406Credo che dalla nostra fede fluiscano le realtà più essenziali e irrinunciabili della nostra vita: la comunione dei santi  e delle cose sante che è la Chiesa, la possibilità di una grande famiglia umana unita quale Cristo la volle.

Credo la Chiesa, ho fiducia in essa perchè è mia madre nella fede e mi ha trasmesso Gesù Cristo vivo. Accoglierlo da lei, e cercare di fare di Cristo la mia identità, è stato l’affare migliore della mia vita.

Amo la Chiesa come mia madre, e la sua carne di sorelle e fratelli concreti altro non è che il corpo di Dio. In essa ho imparato che la cosa più bella del mondo è la gente. Credo che la Chiesa sia santa perché differente, non omologata al mondo, testimone e memoria vivente di Uno che è Totalmente Altro, e che viene affinchè la storia sia totalmente altra da quello che è (Karl Barth). Credo che la Chiesa sia santa perché amata. San Paolo scrive alla comunità che è in Roma: “A tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata” (Rm 1,7). Santi perché amati: è l’amore di Dio che santifica.     Leggi tutto »

Ascensione del Signore

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Mag 272017
 

ascensioneAlla destra di Dio. “Ascensione” e “elevazione” sono, nel linguaggio della fede, parole con cui si esprime l’identità di Gesù: egli appare ora come il volto di Dio, in lui possiamo riconoscere il Signore che ci salva.

Commento di don Mario Albertini

Sono molto sbrigativi, gli angeli. I discepoli sono imbambolati a guardare per aria, quando si sentono dire: dovevate aspettarvelo, lui ve l’aveva detto che sarebbe salito al cielo, quindi non perdete tempo, andate a mettere in pratica quello che vi ha insegnato e comandato. Svegliatevi, andate.

L’ascensione di Gesù è oggetto della nostra fede; lo affermeremo tra poco dicendo :”Credo in Gesù Cristo, che è salito al cielo, siede alla destra del Padre” – e sappiamo che la Messa è sempre “il memoriale di Gesù morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo”. Quello che chiamiamo “mistero pasquale” comprende morte, risurrezione e ascensione di Gesù. L’ascensione è l’evento che completa la risurrezione. Leggi tutto »

Parrocchia san Giacomo – Vittorio Veneto

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Mag 272017
 


Settimana dal 27 al 04 giugno 2017

cero_pasquale_1SABATO 27:  Ore 19.00: Messa prefestiva  – DOMENICA 28 – ASCENSIONE DEL SIGNORE – SS. Messe 08.30 – 09.30 – 10.30: Celebrazioni Anniversari di Matrimonio  – LUNEDI’29, ore 07.30, S. Messa. –  MARTEDÌ 30 (S. Fermo): Ore 10.30, funerale di Moz Alberto.   – MERCOLEDÌ 31 – (S.Antonio):  S. Messa  ore 7.30 – GIOVEDÌ 01 (Chiesa parrocchiale): S. Messa  ore 7.30 – VENERDÌ 02 ( in grotta): S. Messa 17.00. SABATO 03:  S. Messa prefestiva  – ore 19.00. – DOMENICA  DI PENTECOSTE 04: SS. Messe: 08.30 – 09.30  – 10.30

AVVISI  SETTIMANALI
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Parrocchia San Giovanni – Sacile

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Mag 272017
 

Settimana: 27 maggio – 04 giugno 2017

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SABATO 27
 –  Messa prefestiva: ore 18.00 – DOMENICA 28 –ASCENSIONE DEL SIGNORE: SANTE MESSE: ore 08.00 – 10.30 – S. Messa per la comunità –  LUNEDI’ 29: Non c’è la Messa 
–  MARTEDÌ’ 30: S. Messa ore 19.00 –  MERCOLEDÌ’ 31: S. Messa in via Venzone, a conclusione del mese di maggio, ore 20.30 –  GIOVEDÌ’ 01: S. Messa  – ore 16.30 per gli anziani e l’AdP.  – VENERDÌ 02, S. Messa del Primo Venerdì del mese, cui seguirà l’Adorazione Eucaristica, ore 20.30 – SABATO 03:  S.MESSA PREFESTIVA: ore 18.00. –  DOMENICA 04 : DOMENICA DI PENTECOSTE – Ss. MESSE: ORE  08.00, 10.30, per la comunità

Per le confessioni: mezz’ora prima delle SS. Messe.

AVVISI PER LA SETTIMANA Leggi tutto »

Dolce catena che ci rannoda a Dio

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Mag 242017
 

rosary_2006-01-16Le origini di una devozione

E’ una preghiera semplice, che chiunque può recitare, in qualunque ora del giorno e in qualsiasi luogo. Il fatto che si tratti di una preghiera popolare, però, non deve farci pensare che il rosario sia qualcosa di staccato dalla preghiera “ufficiale” della Chiesa. Basti considerare la sua origine storica. Se sfogliamo le costituzioni antiche di molte comunità monastiche, a un certo punto vi scopriremo un’indicazione particolare, nella quale possiamo scorgere la prima genesi del rosario: chi non era capace di leggere, impossibilitato a cantare i centocinquanta salmi assieme alla comunità, poteva recitare al posto del salterio un certo numero di preghiere. Fu nell’850 che un monaco irlandese introdusse questa tradizione. Per contare le preghiere, i fedeli usavano espedienti diversi come portare con sè, nelle tasche del vestito, centocinquanta sassolini. Ben presto, tuttavia, si iniziarono a utilizzare delle cordicelle con cinquanta o centocinquanta nodi. In principio la preghiera era costituita dalla semplice ripetizione di centocinquanta Pater Noster; in seguito si introdusse  anche il saluto angelico, che costituiva allora la prima parte dell’Ave Maria.       Leggi tutto »