E’ una preghiera semplice, che chiunque può recitare, in qualunque ora del giorno e in qualsiasi luogo. Il fatto che si tratti di una preghiera popolare, però, non deve farci pensare che il rosario sia qualcosa di staccato dalla preghiera “ufficiale” della Chiesa. Basti considerare la sua origine storica. Se sfogliamo le costituzioni antiche di molte comunità monastiche, a un certo punto vi scopriremo un’indicazione particolare, nella quale possiamo scorgere la prima genesi del rosario: chi non era capace di leggere, impossibilitato a cantare i centocinquanta salmi assieme alla comunità, poteva recitare al posto del salterio un certo numero di preghiere. Fu nell’850 che un monaco irlandese introdusse questa tradizione. Per contare le preghiere, i fedeli usavano espedienti diversi come portare con sè, nelle tasche del vestito, centocinquanta sassolini. Ben presto, tuttavia, si iniziarono a utilizzare delle cordicelle con cinquanta o centocinquanta nodi. In principio la preghiera era costituita dalla semplice ripetizione di centocinquanta Pater Noster; in seguito si introdusse anche il saluto angelico, che costituiva allora la prima parte dell’Ave Maria. Leggi tutto »
Dolce catena che ci rannoda a Dio
Spiritualità
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Mag 242017