La parola di Dio ci esorta ad affidare la nostra debolezza alla forza del suo Spirito che ci può sostenere in ogni difficoltà. Nella prima lettura una folla che cospira contro il profeta, facendo leva sulle sue debolezze, alimenta l’interrogativo che tormenta ogni credente: perché i giusti devono soffrire? La risposta sta in un invito a fidarsi di Dio. La lettura si chiude con una professione di fede e di speranza in lui. Nel vangelo Gesù esorta i discepoli a non avere paura. Ripete tre volte il «non temete», invitandoli ad abbandonarsi a Dio e a non sottrarsi all’annuncio del Vangelo davanti al mondo intero. Nella seconda lettura Paolo pone al centro Gesù come iniziatore di una nuova umanità, attraverso la ‘grazia’, ossia la presenza gratuita di Dio come risposta ai nostri interrogativi
Commento di don Mario Albertini Leggi tutto »