Al centro del vangelo di oggi sta la preghiera che Gesù consegna ai suoi discepoli: il Padre nostro. Essa rappresenterà la loro “identità”, il modello sul quale costruire ogni dialogo di fede con il Padre: in essa i cristiani chiedono a Dio di realizzare sulla terra il suo regno e si impegnano a non frapporre ostacoli, anzi ad offrire la loro collaborazione. La condivisione del pane e il perdono reciproco ne saranno le manifestazioni concrete. In modo simile il dialogo tra Abramo e Dio, nella prima lettura, evidenzia il ruolo di “mediazione” che la preghiera può assumere: un continuo intercedere, affinché il Padre mostri il suo volto di misericordia. Nello stesso orizzonte si pone la seconda lettura, in cui Paolo riassume il significato della salvezza offerta attraverso Gesù proprio nel perdono dei nostri peccati e nel renderci partecipi della vita divina.
“Non passar oltre senza fermarti!” – così Abramo a quelle tre misteriose persone di cui si parla nella prima lettura, nelle quali riconosce il passaggio del Signore.