Istituto secolare femminile

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Gen 072016
 

“FAMIGLIA DELLE FIGLIE DI DIO, ADORATRICI MISSIONARIE”

L’Istituto nasce a Vicenza, nel Natale del 1919, ad opera del Servo di Dio fra Gioachino M. Rossetto, dell’Ordine dei Servi di Maria, con il nome di Famiglia delle figlie di Dio.

Sull’esempio delle donne evangeliche che seguivano Gesù per condividerne la missione, alcune donne hanno accolto l’invito di adorare il Padre in spirito e verità con la loro vita totalmente consacrata a Lui, rimanendo nel mondo, nelle condizioni comuni a tutti, per essere umile lievito che fa fermentare la pasta.

Hanno formato i primi nuclei di fraternità a Vicenza, a Venezia, a Treviso e a Vittorio Veneto.

La Famiglia è stata riconosciuta dalla Chiesa come Istituto Secolare, di diritto diocesano nel 1961, dall’allora Vescovo di Vittorio Veneto, Mons. Albino Luciani, poi eletto Papa Giovanni Paolo I.

Carisma

Il Carisma dell’Istituto è accogliere e vivere l’insegnamento e l’esperienza consegnataci da Gesù: Dio è nostro Padre che ci ama con tenerezza di Madre. Per il Battesimo, siamo fatti figli nel Figlio e diventiamo fratelli/sorelle di ogni uomo e donna.

Il cuore del Carisma, pertanto, è la Spiritualità filiale e fraterna, vissuta nella comunione e nella condivisione. Le figlie di Dio, unite a Gesù, si offrono al Padre, nella Chiesa, “su tutti gli altari del mondo”, vivendo da adoratrici e da missionarie, diventando compagne dell’umanità in cammino; si impegnano così a vivere “la vita nella Messa e la Messa nella vita”.

L’ascolto e l’accoglienza dello Spirito Santo che grida in noi: “Abbà, Padre”, conduce i membri dell’Istituto ad una consegna fiduciosa alla Volontà d’amore del Padre, ricercata e vissuta nell’ascolto personale e comunitaria della Parola, dentro la realtà e nella storia, in attenzione ai segni dei tempi.

Missione

La missione di diventare “trasparenza dell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, si realizza attraverso una risposta di amore filiale al Padre e di servizio ai fratelli, soprattutto ai più poveri ed esclusi, nello stile di Gesù e Maria a Nazareth.

L’abbandono fiducioso all’amore del Padre porta a vivere la propria missione nella radicalità delle Beatitudini evangeliche, seguendo Gesù povero, casto e obbediente.

Le figlie di Dio si impegnano a mettere i propri doni a disposizione del cammino di crescita umana, culturale, sociale ed ecclesiale delle proprie comunità e del popolo a cui appartengono, collaborando con gioia e umiltà, per formare la “Famiglia di Dio” nel mondo.

Presenza della Famiglia

La Famiglia, costituita da laiche consacrate che vivono questa vocazione nel proprio ambiente familiare, professionale, civile, ecclesiale, è presente oggi in Italia, Brasile e Nigeria.

La Famiglia condivide la Spiritualità con un Gruppo di preti “Figli di Dio, adoratori missionari”, dell’Unione Sacerdotale ‘San Raffaele Arcangelo’, che ha sede a Vittorio Veneto (TV) Italia.

Sede dell’Istituto

Istituto Secolare femm. “S.Raffaele Arcangelo”

Via Fogazzaro n. 28 – 31029 Vittorio Veneto (TV) – Italia

Tel. 0438-941534  – sraffaele@tmn.it

Storia

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Gen 072016
 

Gioachino Rossetto aveva coltivato fin da giovane il sogno di fondare un’associazione di persone che, senza distintivo alcuno, si dedicassero ad un apostolato semplice e fecondo in mezzo al popolo.

Ancora adolescente aveva ammirato il bene che una sua sorella faceva fra la gente del suo paese . Divenuto sacerdote, cominciò a parlare di questo suo sogno, in particolare con persone che si accostavano al suo confessionale, sia a Vicenza che a Venezia.

Tornato dalla missione in Africa, ritrovò quelle stesse persone ancora animate dal desiderio di bene che aveva suscitato in loro.

A queste donne, come a tante altre persone che avvicinava al confessionale, egli aveva anche comunicato di avere scoperto nel Vangelo che Gesù ci dona il Padre suo come Padre nostro, ci fa figli suoi e quindi sorelle e fratelli di tutta l’umanità.

Egli desiderava che questa fosse l’anima di quel gruppo che andava formando e che la loro vita fosse una risposta d’amore filiale all’amore paterno e materno di Dio.

Nel 1919, durante la celebrazione dell’eucaristia nella cappella delle Apparizioni di Monte Senario (culla dell’Ordine dei Servi) sentì fortemente, ed accolse come volontà di Dio, l’urgenza di dare avvio a questo gruppo.

La notte di Natale del 1919, a Vicenza, il primo gruppo di coloro che egli aveva seguito spiritualmente, ciascuna nella propria casa, si consacrò a Dio Padre, dando avvio al primo nucleo della nuova Famiglia.

Il mese successivo un altro gruppo iniziò a Venezia.

Nei primi anni la Famiglia aumentò notevolmente, ma ben presto emersero anche i problemi e le incomprensioni perché la Chiesa non riconosceva ancora la possibilità di una consacrazione nel mondo senza segni esteriori ed un regolamento ufficiale della Chiesa.

  1. Giochino, pur soffrendo e cercando modi diversi di concretizzare questa vocazione, continuò a credere nella bontà e possibilità di realizzare la sua ispirazione.

Nel 1927, durante una grave malattia, fece voto che, se fosse guarito, avrebbe dato vita anche ad un gruppo di sacerdoti, che si nutrissero della stessa spiritualità delle figlie di Dio e fossero di reciproco sostegno.

Egli aveva già coltivato conoscenze e scambi con alcuni sacerdoti diocesani, convinto che la nuova forma di vita potesse essere sostenuta solo da chi aveva comuni ideali e formazione spirituale.

Si era però reso conto che questi sacerdoti doveva formarseli lui stesso, fin da giovani.

Per questo, nel 1929, aprì uno studentato a Vittorio Veneto, dove aveva trovato l’accoglienza del vescovo mons. Beccegato.

Questo passo, però, aumentò i conflitti con l’Ordine.

Fu progressivamente allontanato dalla sua “Opera” proprio nel suo inizio, per cui affidò la formazione alla specifica spiritualità filiale dei giovani seminaristi alla Responsabile del gruppo femminile: Emanuela Zampieri.

Egli morì a Tirano (SO), lontano dalla sua Famiglia, consegnando con abbandono filiale al Padre la sua vita, fiducioso che sarebbe stato Lui a prendersi cura dell’Opera che aveva iniziato.

Il primo sacerdote del gruppo fu ordinato nel 1940, cinque anni dopo la sua morte feconda.

GIUBILEO: le indulgenze

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Gen 072016
 

627Un altro bellissimo dono del papa Francesco:

INDULGENZA DEL GIUBILEO ANCHE PER MALATI, PERSONE SOLE,  CARCERATI, PER I DEFUNTI, e,   anche a CHI COMPIE UNA O PIÙ OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE O SPIRITUALE

Dalla Lettera di Papa Francesco per la concessione dell’Indulgenza per il Giubileo della Misericordia (1.9. 2015)

È mio desiderio, infatti, che il Giubileo Straordinario della Misericordia sia esperienza viva della vicinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la sua tenerezza, perché la fede di ogni credente si rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace.

 Il mio pensiero va, in primo luogo, a tutti i fedeli che nelle singole Diocesi, o come pellegrini a Roma, vivranno la grazia del Giubileo…. “

CONDIZIONI:  “È importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera per me e per le intenzioni che porto nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero.

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