La continua mobilità e la delocalizzazione della vita quotidiana mettono in crisi l’azione delle parrocchie e chiedono di aprire nuove frontiere pastorali. “La parrocchia, in vari casi, non riesce a corrispondere alle esigenze spirituali degli uomini del nostro tempo, soprattutto a causa di alcuni fattori, che hanno modificato a fondo gli stili di vita delle persone”.
Il n. 129 del recente documento finale del Sinodo sui giovani prosegue spiegando: “Viviamo infatti in una cultura <senza confini>, segnata da una nuova relazione spazio-temporale anche a motivo della comunicazione digitale, e caratterizzata da una continua mobilità. In tale contesto, una visione dell’azione parrocchiale delimitata dai soli confini territoriali e incapace di intercettare con proposte diversificate i fedeli, e in particolare i giovani, imprigionerebbe la parrocchia in un immobilismo inaccettabile e in una preoccupante ripetitività pastorale”. Ho trovato molto realistica questa osservazione. Leggi tutto »