Battesimo del Signore – (don Mario)

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Gen 072017
 

battesimo-1Il vangelo del battesimo di Gesù lo collega alla sua missione: solidale con i peccatori bisognosi di salvezza, Gesù porta a compimento la “giustizia” di Dio, rendendo con lui possibile una nuova relazione. Rivelato dal Padre come Figlio diletto, Gesù diventa per noi mediatore della elezione del Padre a vivere da figli. Nella prima lettura la missione dell’anonimo “Servo del Signore” prefigura la missione di Gesù a favore del nuovo popolo di Dio, popolo che viene così coinvolto nel compito di annunciare e rendere presente la salvezza a cui Dio chiama tutti. Questo universalismo del Vangelo cristiano è ben sottolineato nella seconda lettura, dal discorso di Pietro: Dio non fa preferenze di persone, ma manda il suo Spirito per risanare il rapporto di tutti gli uomini con lui, ora rivelato come Padre.

“Si aprirono i cieli”.  Ormai il cielo lo possiamo considerare un libro aperto, esplorato com’è da telescopi potentissimi e da satelliti e sonde, che raccolgono sempre nuovi dati sullo spazio. Leggi tutto »

Maria Madre di Dio – I^ gennaio 2017

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Dic 302016
 

Madonna-Madre-di-Gesù-Vergine-Maria-Interpretazione-dei-sogniIl vangelo, lo stesso della messa natalizia dell’aurora, focalizza l’attenzione su Maria che, di fronte agli eventi che la riguardano, reagisce in maniera diversa rispetto ai pastori: lei «custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Custodire e meditare sono gli atteggiamenti di Maria, custode e mediatrice del mistero del bambino nel quale il divino e l’umano si incontrano e si riconciliano. Il mistero della pace che il Natale porta non è oggetto di spiegazione, ma è benedizione da accogliere con gratitudine: è il compimento della benedizione invocata nella prima lettura: «Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace». Una benedizione che dà inizio ad un’era nuova e ad una umanità resa nuova dalla presenza di Dio. La seconda lettura concretizza tale novità ricordando la radice del nostro valore e della nostra inalienabile dignità: «Dio mandò il suo Figlio… perché ricevessimo l’adozione a figli».

Riconoscenti a Dio per la vita trascorsa – rammaricati di non averla sempre vissuta bene – soprattutto pronti per il tempo che ci sta davanti: questo è l’atteggiamento che dovremmo avere in questo inizio del nuovo anno.

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Natale del Signore

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Dic 242016
 

Natale_16I testi evangelici proposti nelle tre celebrazioni di Natale, per quanto tra loro differenti, annunciano tutti la bella notizia della presenza di Dio in mezzo a noi. Il vangelo della notte lo proclama così: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Nella vangelo della messa dell’aurora i destinatari dell’annuncio sono i pastori: «Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe, e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro». Il significato di tutto questo è rivelato dal vangelo del giorno: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria…». Le altre letture liturgiche esortano, in modi diversi, ad entrare nel clima del Natale, che per il credente significa un nuovo stile di vita: si tratta di passare dall’oscurità alla luce, di aprirci alla grazia che ci dona di partecipare al “mirabile scambio”, nell’impegno a vivere ogni giorno da figli del Padre. In questo senso l’assemblea eucaristica diventa il nuovo segno della fraternità e armonia tra tutti gli esseri umani che il Natale di Gesù rende possibili.

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AVVENTO – IV^ domenica

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Dic 172016
 

vangelo-case-2-300x225Il “segno” dell’Emmanuele, di cui parla la prima lettura della liturgia di oggi, rimanda i cristiani alla vera identità di Gesù: egli è per noi il segno per eccellenza della fedeltà di Dio, egli è «sacramento dell’incontro tra Dio e l’uomo». In questo senso la sua venuta inaugura per l’umanità intera un tempo nuovo. La nostra salvezza, che è grazia di Dio, non ci lascia tutta- via passivi e inattivi, poiché Dio non ci salva senza la nostra libera risposta di accoglienza e di collaborazione. Non è “grazia a buon mercato”, poiché pone ogni essere umano davanti alla sua responsabilità nella personale storia di salvezza.

Se il Signore dicesse anche a me – come ha fatto con il re Achaz nella prima lettura – “chiedi un segno dal cielo”, un segno dimostrativo che io, Dio, sono con te – qualche cosa, non so cosa, gliela domanderei, magari soltanto un piccolo miracolo.

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AVVENTO – III^ domenica

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Dic 092016
 

vangelo-case-2-300x225Il vangelo di oggi è per noi illuminante: la domanda che il Battista rivolge a Gesù, se sia lui il Messia vero o se si debba attendere un altro, ci costringe a riflettere sulle nostre attese, che spesso illudono perché dirette a falsi idoli e a ingannevoli promesse. Nella sua risposta Gesù dichiara il criterio per riconoscere il vero Messia: la vicinanza ai piccoli e ai poveri della terra quale segno della vicinanza stessa di Dio. Le opere buone, che scaturiscono da una fede autentica, sono incoraggiate anche nella prima lettura per infondere fiducia in chi è sfiduciato e per incitarlo a ricuperare la speranza e la capacità di cogliere la novità di un Dio che, se accolto, può dare gioia alla vita. Stessa finalità hanno per noi le esortazioni della seconda lettura ad essere pazienti e costanti, ad aprirci alla fiducia e a rinfrancare i cuori, poiché la venuta del Signore è vicina.

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