V^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

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Feb 052022
 

La sequela della Parola. Di fronte alla chiamata di Dio l’essere umano riconosce il proprio essere peccatore, come Isaia e come Pietro. È lo stesso Signore, tuttavia, che ci dona la forza e la salvezza per essere profeti e pescatori di uomini, se rimaniamo radicati nel suo dono d’amore.

Commento di don Mario Albertini

Avete mai fatto un’esperienza di Dio? Prima di dire:  che razza di domanda è questa?!, riflettiamo insieme sulla  Parola ora ascoltata. Ci sono due miracoli: il più visibile è la pesca  straordinaria. Gesù invita a riprovare con le reti, e Pietro  gli dice: lo faremo sulla tua parola, lo faremo perché ce lo  dici tu. E non ha sbagliato ad avere questa fiducia.  Leggi tutto »

IV^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

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Gen 292022
 

La Parola, tra profezia e rifiuto. Il cammino della parola di Dio è sempre segnato da difficoltà e spesso va incontro al rifiuto dei credenti. Sono queste le difficoltà da cui il Signore protegge Geremia e che lo stesso Gesù deve affrontare portando il proprio annuncio di salvezza.

Commento di don Mario Albertini

 Quanti milioni di persone ci sono sulla terra? Più o  meno cinque mila milioni, cioè cinque miliardi. E io non  sono che una semplice unità. E se penso all’universo, cosa sono? Posso ritenermi  grande, importante, ma cosa sono nell’immensità dello  spazio? Viene da dire: un atomo, quasi un niente.  Eppure: il Signore dice: Prima di formarti nel grembo  materno io ti conoscevo; prima che tu uscissi alla luce, ti  avevo scelto. E sono sempre con te Leggi tutto »

III^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

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Gen 222022
 

La Parola che fonda la comunità. La paro-
la di Dio accompagna da sempre il cammino del suo popolo, suscita passioni ed emozioni. In Gesù, la parola divina trova compimento: in lui si realizzano le antiche promesse e il Verbo eterno si fa carne per la salvezza dell’umanità.

non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra  forza 

 Nel prepararmi per questa omelia, mi sono, come dire?,  inciampato in questa frase che conclude la prima lettura.  Cosa vuol dire che la gioia del Signore è la nostra forza?   Il catechismo ci ha insegnato che Dio è bontà, sapienza  onnipotenza – ma si è dimenticato di insegnarci che Dio è  anche gioia – e che come lui agisce con sapienza e  onnipotenza nell’universo e riversa su di noi la sua bontà,  così vuole comunicare a noi la sua gioia. E come lo fa?  Noi nominiamo spesso la parola “vangelo”, ma forse  non riflettiamo su cosa significa.

Pensiamo ai libretti  scritti dagli evangelisti, e abbiamo sentito come san Luca  si preoccupa di informare che ilo suo lo ha scritto dopo  ricerche accurate su ogni circostanza. Ma il vangelo non  è il libretto, è il suo contenuto; la parola infatti significa  “lieto messaggio”. Gesù, facendo sue le espressioni del  profeta, afferma di essere venuto per portare un lieto  messaggio, cioè un annuncio di gioia.  Leggi tutto »

II^ DOMENICA DE TEMPO ORDINARIO

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Gen 152022
 

L’alleanza di Dio con il suo popolo è segnata dalla gioia e dai doni offerti dal Signore. È quello che testimonia la storia d’Israele e che simboleggiano le nozze di Cana, il primo segno di Gesù per manifestare il compimento della sua «ora» di salvezza.

Commento di don Mario Albertini

“Come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio  gioirà per te”. E’ molto bella questa frase della prima  lettura: “Come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo  Dio gioirà per te”. E’ incredibile che Dio gioisca per me – ma lo dice lui!Ed è bello constatare che il primo miracolo  compiuto da Gesù, quello alle nozze nel paese di Cana, fu  a favore della gioia, della serenità di una giovane  famiglia.  Leggi tutto »

BATTESIMO DEL SIGNORE

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Gen 082022
 

Il battesimo, manifestazione e conversione. La rivelazione di Gesù al suo battesimo come Figlio amato è la mani­festazione di un Dio vicino al suo popolo, che avvicina i peccatori per donargli la propria salvezza e liberarli dal potere del male

Commento di don Mario Albertini

“Il cielo si aprì” – scrive l’evangelista. Per noi forse è un’espressione che non dice niente, dal  momento che l’uomo è entrato negli spazi e li sta esplorando con telescopi e satelliti. Ma nel linguaggio biblico è  un’espressione religiosa importante. La parola ‘cielo’ non sta ad indicare un luogo lassù, ma la  trascendenza di Dio, il fatto cioè che Dio non è misurabile  dalla nostra intelligenza. E’ quello che intendiamo quando  preghiamo: Padre nostro, che sei nei cieli. Cioè: sei vicino,  sei presente con il tuo amore paterno, ma sei sempre  infinitamente più grande di quanto possiamo immaginare,  più grande soprattutto nel volerci bene.  Leggi tutto »