Il Padre protegge i suoi inviati nella prova. La missione di coloro che portano la parola di Dio è da sempre segnata da pericoli, difficoltà e ostacoli. L’esperienza di Geremia anticipa quanto lo stesso Gesù prefigurerà per i suoi discepoli. Una sola cosa rimane: la fede nella presenza sicura di Dio Padre.
Commento di don MARIO ALBERTINI
Perfino i capelli del tuo capo sono contati – se a noi viene da sorridere pensando alla nostra capigliatura più o meno folta – certo anche Gesù ha sorriso nel dire questo. Ma Gesù dice sempre cose importanti, anche quando le dice sorridendo. E in questa frase esprime questa cosa importante: niente è sconosciuto a Dio. E poi dice: cosa valgono i passeri? sono gli uccellini più diffusi, più numerosi, quanto valgono? Due per un soldo, cioè per pochissimo, quasi niente…
E ancora sorridendo aggiunge: anche per loro, che valgono così poco, c’è una provvidenza. Ma anche qui ecco la cosa importante: tanto più c’è una provvidenza per te; anzi, come è detto nella prima lettura, ognuno può dire: il Signore è al mio fianco! Da queste due cose importanti (niente è sconosciuto a Dio, ed egli è al nostro fianco) Gesù ricava due esortazioni:
la prima: non abbiate paura (lo ripete tre volte) – cioè affrontate la vita con serenità: se il Signore mi ama, ed è vero, se egli è al mio fianco, ed è vero, di cosa aver paura? Solo di non saper accogliere il suo amore e la sua protezione. Non la paura degli uomini e degli avvenimenti, ma la fiducia in Dio.
la seconda esortazione: non vergognatevi di me, non rinnegatemi, ma datemi testimonianza con la vostra vita. Rinnegare non vuol dire bestemmiare, o parlare male di lui, ma è rinnegamento dimenticarsi di lui e comportarsi come se non conoscessimo i suoi insegnamenti. Non rinnegarlo, cioè non vergognarsi di essere discepoli di Gesù, sentirci ed essere cristiani non solo in chiesa, ma in famiglia, nella società, nei luoghi di villeggiatura, eccetera. A proposito di villeggiatura, sappiamo bene che Dio non va in vacanza, e quindi non deve essere lasciato da parte in questo periodo. Perché la grande verità su cui punta Gesù è che Dio ci è Padre e ci vuole bene. Nel salmo responsoriale, tra altre belle espressioni, è stata detta questa preghiera: Volgiti a me, o Dio, nella tua grande tenerezza. Proviamo a capire e a gustare nell’animo questa invocazione così semplice e così fiduciosa: Volgiti a me, o Dio, nella tua grande tenerezza, guarda a me, o Padre, tu che mi ami di un amore tenerissimo…
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