Giu 022023
 

L’amore di Dio, il dono del Figlio. La solennità della SS. Trinità si declina, nella lode e nella proclamazione del nome di Dio, che si rivela come misericordia, amore e fedeltà. È questa dinamica che dà origine alla missione del Figlio nel mondo e alla sua accoglienza nella fede e nello Spirito.

COMMENTO di don Mario ALBERTINI

Non possiamo pretendere di comprendere Dio nel suo essere, sempre misterioso, però possiamo farne oggetto di fede e di riflessione, guidati dalla parola di Gesù, l’unico che poteva parlarne con vera conoscenza. Ebbene, Gesù ha rivelato che Dio non è splendido isolamento, ma è la comunità di Tre Persone che compartecipano la stessa realtà divina, la stessa pienezza di vita. E’ il mistero della santissima Trinità.
Oggi noi celebriamo con solennità questo mistero – ma esso fa parte costante della nostra vita cristiana, ed è sempre presente nella nostra preghiera. Per esempio già nel segno della croce, che facciamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Questo mistero Gesù lo ha rivelato nel modo più semplice e più bello: dicendoci che Dio è Amore. Amore vicendevole delle Tre Persone,, ma anche amore che si riversa sulle sue creature, su di noi. Lo abbiamo sentito nel brano del vangelo: “Dio ha tanto amato il mondo…”. Ebbene, solo incontrando il suo amore possiamo dire qualcosa di Dio.
La sua opera d’amore verso il mondo si svolge in una storia: storia che inizia con la creazione, la quale ci manifesta Dio Padre; storia che culmina con la redenzione compiuta dal Figlio, Gesù; e storia guidata sempre dallo Spirito Santo, che dà la vita spirituale. Questa storia noi la ripercorriamo con la professione di fede, come faremo tra poco; con essa appunto riaffermiamo di credere alle invenzioni d’amore di Dio: la creazione, la redenzione, la vita. Dio rimane misterioso, ma sappiamo che si tratta di
un mistero di tenerezza infinita: “Dio ha tanto amato il mondo …”. Mistero incomprensibile alla nostra mente, ma riconosciuto dal nostro cuore. E proprio perché dono d’amore, esso è un appello alla nostra libertà: non
sono costretto a dire di sì, ma come è gratificante accettare l’amore delle Tre Persone divine! Sì, misterioso rimane Dio, ma al di là delle nostre povere riflessioni, che pure sono necessarie, anche se rimangono sempre poveri e forse presuntuosi balbettamenti, ci rendiamo conto che davanti a Lui è preferibile il silenzio, non però il silenzio del disinteresse, bensì il silenzio dell’adorazione per la sua grandezza e onnipotenza; – il silenzio della
riconoscenza per tutti i suoi doni, nella nostra vita fisica e spirituale; – il silenzio dell’amore, in risposta al suo amore. E se cerco di dire qualcosa che vada oltre la riflessione, dirò semplicemente: gloria al Padre e al
Figlio e allo Spirito Santo.

Sorry, the comment form is closed at this time.