Mag 142022
 

Quando la vita chiama, il cuore sia pronto a partire ed a ricominciare.…Ogni inizio contiene una magia che ci protegge e a vivere ci aiuta.… Sol che è disposto a muoversi e partire vince la consuetudine inceppante

Dello scrittore e poeta tedesco Hermann Hesse (1877-1962) mi piace rileggere ogni tanto una poesia intitolata Gradini da cui sono presi i versi citati; in essa (che si trova nel romanzo Il gioco delle perle di vetro) egli paragona la vita ad una scala, su cui di grado in grado sollevarci. L’immagine non è originale: anche un nostro proverbio dice che la vita è fatta scale…

Ma al poeta preme ricordare che i vari passaggi dell’età della vita, e anche i vari mutamenti d situazioni, possono essere visti come gradini che invitano non a fermarsi, bensì a partire ed ricominciare, a muoversi “in avanti e verso l’alto, verso la perfezione e in direzione del centro”. E questo ci sarà facile se sia convinti – ed è denso di suggestione questo vero – che ogni inizio contiene una magia.

Quando si comincia o ricomincia una qualsiasi attività, ci si dovrebbe chiedere: dove mi porterà? Cosa me ne verrà? Cosa potrò dare attraverso di essa? Mettersi cioè in un atteggiamento di intelligente curiosità, per sapere scoprire sempre la novità anche in quanto c’è di più abituale. E la curiosità non andrà delusa. È un atteggiamento che può essere suscitato di frequente. Mi è stata insegnata una preghiera da ripetere ogni mattina: “Signore fa’ che io oggi incominci davvero!”. Incominci che cosa? ma la giornata, il lavoro, lo studio, la vita! Se ricominciare è una necessità, possiamo anche farla diventare un’arte!

Questa è la magia degli inizi: l’incanto di riscoprire la novità della vita, di suscitare in noi una volontà nuova, di sentire un cuore nuovo, un entusiasmo nuovo, uno slancio nuovo, freschezza nell’impegno.

Mi piacerebbe paragonare la vita ad una corsa d’auto su un’autostrada scorrevole, ma constato che essa invece somiglia di più allo zig-zag di una carriola spinta su un percorso sassoso: se voglio avanzare, devo spingere. E questa rischia di diventar monotono, con la noia di un lavoro ripetitivo, paragonabile alla fatica di Sisifo, costretto a spingere un masso sulla cima del monte per poi vederlo riprecipitare a valle, e doverlo risospingere lassù.

Ma non è così. La nostra è una strada a spiritale, una scala a chiocciola: ad ogni spira si ritorna sulla stessa linea verticale più in alto, per un altro giro. E ‘un ritorno, ma è anche un inizio che contiene una magia e permette di vincere la consuetudine inceppante. E poi, anche se la vita continua ad essere una carriola da spingere, l’importante è che dentro la carriola ci sia del materiale buono

Albertini Mario – Divagazioni

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