Giu 272020
 

 donmarioalbertiniL’accoglienza, lo stile del cristiano. Il battesimo che abbiamo ricevuto è vocazione a vivere da figli, secondo lo stile rivelato da Gesù Cristo. L’amore e la disponibilità verso il prossimo, in tutte le sue forme, sono i segni di una Chiesa «vivente per Dio», che ha accolto il messaggio evangelico e ha fatto proprio il dono d’amore di Dio per l’umanità.

Commento di don Mario Albertini

   “Viventi per Dio in Cristo Gesù”: Questa frase di san Paolo, che conclude la seconda lettura, può essere presa come il punto d’arrivo cui ci porta la pagina del vangelo, e come invito a metterci sotto lo sguardo del Signore.  “Viventi per Dio in Cristo Gesù”. Ma come si vive per Dio in Cristo Gesù?

   Il Signore non si accontenta di un po’ di sentimento, di qualche preghiera, della Messa festiva; vuole un’adesione riconoscibile nel comportamento, leale e perseverante.  “Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me”; queste parole indicano un’esigenza assoluta:  le due linee di amore, a Dio e ai familiari, non sono in concorrenza e tanto meno in conflitto. Gli affetti buoni sono un aiuto anche per amare lui; la famiglia, il matrimonio, l’amicizia hanno origine e sostegno e orientamento nell’amore divino.  

   Ma nell’ipotesi che occorresse scegliere tra Dio e un affetto umano sia pure il più elevato, Gesù non usa mezzi termini: la scelta deve essere per lui.  Non si tratta di annientare gli affetti, ma di riconoscere e accettare un loro ordine di precedenza.

   La scelta può diventare anche più dura in tempo di persecuzione, quando occorresse saper “perdere la propria vita per causa di Gesù”.  Ma se questo non è il caso, ora, da noi, può tuttavia esserci il caso in cui occorre saper rinunciare a un guadagno, a una carriera, se la loro acquisizione comporta ingiustizia, menzogna, disonestà

Gesù aggiunge un gruppo di sentenze, che hanno come tema l’accoglienza: accogliere lui, accogliere i profeti e i giusti, accogliere “uno di questi piccoli”.  In altri termini, Gesù mette alla pari, vorrei dire identifica la sua persona (accoglie me) con i fratelli più deboli.  La fede sostenuta dall’ascolto della Parola di Dio e tradotta nella carità fraterna fa sì che siamo “viventi per Dio in Cristo Gesù”.

   Se prima il Signore ci chiede di essere capaci di eroismo quando occorre, con queste ultime sentenze ci dice sorridendo: poni attenzione alle piccole occasioni quotidiane; forse ti domanderò qualche cosa di impegnativo, ma non aspettare quello per essermi fedele: intanto accoglimi dando un bicchiere d’acqua per amore mio a chi te lo domanda.

 

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