Giu 062020
 

trinitaMistero d’amore per la salvezza del mondo. In Gesù, il Figlio unigenito mandato dal Padre per opera dello Spirito Santo, giunge a compimento la rivelazione del Dio Trinità, comunione d’amore che genera vita. La celebrazione di questa solennità convoca la Chiesa a riscoprire nell’amore trinitario l’origine e il modello della propria esistenza, all’insegna della misericordia e del perdono.

Commento di don Mario Albertini

La luce del sole permette di vedere le cose attorno a noi. Ma se si fissa direttamente il sole nel suo splendore, si diventa ciechi. Per sapere cos’è il sole occorre osservare non il sole stesso ma gli effetti della sua azione. Vorrei prendere questo come una povera analogia di come dobbiamo metterci di fronte a Dio. Anche per conoscere Dio non possiamo pretendere di comprenderlo nel suo essere, sempre misterioso, però possiamo farne oggetto di riflessione e di fede guardando alla sua azione, guidati dalla parola di Gesù, l’unico che poteva parlarne con vera conoscenza. 

Ebbene, Gesù ha rivelato che Dio non è splendido isolamento, ma è la comunità di Tre Persone che compartecipano la stessa realtà divina, la stessa pienezza di vita. E’ il mistero della santissima Trinità. Oggi noi celebriamo con solennità questo mistero – ma esso fa parte costante della nostra vita cristiana, ed è sempre presente nella nostra preghiera. 

Gesù ha rivelato questo mistero nel modo più semplice e più bello: ci ha detto che Dio è Amore. Amore in se stesso, ma amore che si riversa sulle sue creature, su di noi. Lo abbiamo sentito nel brano del vangelo: “Dio ha tanto amato il mondo…”. 

E’ incontrando il suo amore che possiamo dire qualcosa di Dio. Come dicevo all’inizio: guardando alla sua azione. 

Ora la sua azione si svolge in una storia: storia che inizia con la creazione, la quale ci manifesta Dio Padre; storia che culmina con la redenzione compiuta dal Figlio, Gesù; e storia guidata sempre dallo Spirito Santo, che dà la vita spirituale. Questa storia noi la ripercorriamo con la professione di fede, come faremo tra poco; con essa appunto riaffermiamo di credere alle invenzioni d’amore di Dio: la creazione, la redenzione, la vita. 

Dio rimane misterioso, ma sappiamo che si tratta di un mistero di tenerezza infinita: “Dio ha tanto amato il mondo …”. Mistero incomprensibile alla nostra mente, ma riconosciuto dal nostro cuore. E proprio perché dono d’amore, esso è un appello alla nostra libertà: non sono costretto a dire di sì, ma come è gratificante accettare l’amore delle Tre Persone divine! 

Sì, misterioso rimane Dio, ma al di là delle nostre povere riflessioni, che pure sono importanti e necessarie, anche se rimangono sempre povere e forse presuntuose balbettamenti, ci rendiamo conto che davanti a Lui è preferibile il silenzio, non però il silenzio del disinteresse, bensì il silenzio dell’adorazione per la sua grandezza e onnipotenza; – il silenzio della riconoscenza per tutti i suoi doni, nella nostra vita fisica e spirituale; – il silenzio dell’amore, in risposta al suo amore. 

E se cerco di dire qualcosa che vada oltre la riflessione, dirò semplicemente: gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

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