Apr 202019
 

donmarioalbertiniUna nuova creazione. Il battesimo ha unito il credente a Gesù e lo ha reso partecipe della sua morte e della sua risurrezione: incontrare il Risorto nella propria quotidianità significa ricevere la possibilità di una vita resa nuova, il presente può essere vissuto nella forza del suo Spirito e alla luce della sua eternità.

Commento di don Mario Albertini

Per alcune persone, quel giorno di Pasqua fu un giorno di grande trambusto. Cominciarono i soldati messi a guardia del sepolcro di Gesù: nessuno si è avvicinato, eppure la pietra sepolcrale è rovesciata e il corpo del crocifisso non è più lì dentro, ed essi devono renderne conto ai superiori. E poi un gruppetto di donne, e tra esse Maria di Magdala con più insistenza, e più tardi Pietro e Giovanni ed altri ancora si mettono alla ricerca. Alla ricerca di chi? di un morto, del corpo di un crocifisso, seppellito in fretta e furia la sera del venerdì e ora introvabile, scomparso. 

Questa ricerca di un morto era piuttosto ridicola, e i cercatori se ne rendevano conto, tanto che lo facevano l’uno all’insaputa dell’altro: spinti da un’inconscia fiducia, e trattenuti da una sfiducia evidente. E si spargono voci incredibili: qualcuno lo deve aver trafugato: forse i discepoli, che invece sono i più preoccupati di quella sparizione; forse il proprietario dell’orto, ma a che scopo? 

Ed ecco che Lui si mostra vivo: alla Maddalena, a Pietro, a due viandanti sulla strada da Gerusalemme a Emmaus, agli apostoli asserragliati nel cenacolo… Si mostra vivente di una vita diversa, gloriosa: Gesù è risorto da morte! 

Non è soltanto un miracolo: è il compimento e il coronamento di ogni promessa divina contenuta nella Bibbia; è l’avvenimento con il quale si deve confrontare ogni persona a cui giunge l’annuncio. 

Non è solo questione di accettare o meno una notizia di carattere storico, di ammettere che il fatto è vero o no: riconoscerne la verità significa credere che la cosa ci riguarda, sapere che l’efficacia di quella risurrezione raggiunge anche noi, essere convinti che si tratta del passaggio del Signore nella nostra esistenza – e Pasqua significa passaggio, – e che allora la vita ha un valore che altrimenti non avrebbe. 

“Con Cristo, dice san Paolo, Dio ha risuscitato anche noi” (Ef 2,6). E allora: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù…”. Credere davvero nella risurrezione del Signore e nella sua efficacia, e non vivere orientati a Dio, sarebbe una contraddizione inaccettabile. 

Scrive con molta incisività s. Agostino: “Noi amiamo la vita; dunque scegliamo la vita. Una vita sotto lo sguardo di Dio, una vita con Dio, la vita che è lo stesso Dio”. 

E allora, ecco che la festa che celebriamo oggi ci riempie di gioia e di forza, ma ci rinvia alle piccole cose di ogni giorno: è lì che accogliamo e portiamo l’efficacia della risurrezione di Cristo, se sappiamo fare con amore quello che ci tocca. 

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