Mag 132017
 

cero_pasquale_1Io sono via, verità e vita. In quanto via, verità e vita, Gesù si fa punto di riferimento per le nostre scelte, e allo stesso tempo garante della nostra personale salvezza: «Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me!».

Commento di don Mario Albertini

Gesù ha lasciato un testamento? Un’eredità l’ha lasciata, ed è l’Eucaristia, e poi la vita eterna. Ma c’è anche un testamento spirituale?  Sì, e la pagina del vangelo di questa Messa contiene una parte delle parole che Gesù ha detto la sera del giovedì santo, quando sapeva che poche ore dopo sarebbe stato arrestato e condannato a morte. Sì, questo è il suo testamento spirituale, che noi dovremmo leggere, ascoltare, con una particolare attenzione, in un atteggiamento di preghiera, lasciando che esse entrino in noi con calma, permettendo che risuonino dentro di noi e ci trasformino.

Per questo, piuttosto che fare un commento di tutto il testo, vorrei richiamare brevemente due espressioni.

La prima e più importante è: Io sono la via, la verità e la vita.

Gesù è la strada (un altro paragone concreto, dopo quello della porta) – la strada da percorrere per giungere alla vita e per accogliere la grande verità che lui rivela e comunica, cioè la verità che Dio ci vuole bene perché è Padre. E questo amore di Dio non è una cosa astratta: si fa presente anche nell’amore in famiglia, e attraverso la vicinanza degli amici, la loro riconoscenza.

Il fatto che tu esisti, che ci sono persone che ti vogliono bene, persone alle quali tu vuoi bene, il fatto che puoi ammirare i fiori e le montagne e le stelle – in tutto questo puoi cogliere il sorriso accogliente e la mano tesa di un Padre infinitamente buono. Ma non tutto è senza problemi, nella nostra vita. Abbiamo spesso motivi di sofferenza, talvolta anche momenti di paura, di angoscia, di depressione… Ecco allora la seconda espressione di Gesù: Non sia turbato il vostro cuore.

Non sia turbato il tuo cuore, perché al di sopra di ogni difficoltà c’è l’amore di Gesù e del Padre, e questo è quello che conta, e niente e nessuno può portarcelo via. Se c’è la fede. Gesù ci esorta: Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.

Aver fede significa fidarsi di lui, delle sue promesse di aiuto su questa terra e di ricompensa nell’aldilà, nella sua casa, dove ha riservato un posto per noi.

Tutto questo è una parte del testamento spirituale di Gesù. Farlo nostro vuol dire credere davvero che Dio è il Padre Nostro che è nei cieli, aprirsi al suo amore di Padre, e poi fare il bene,agire per il bene. Ha detto Gesù che se porgi la mano a un tuo fratello nel bisogno,la porgi a lui.

Così si percorre quella strada che è Gesù stesso, e che ci porterà alla verità e alla vita.

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