Mar 032017
 

vangelo-case-2-300x225Introduzione

Non di solo pane vive l’uomo… Davanti a Dio, possiamo ascoltare la sua chiamata e confrontarci con le esigenze che essa comporta. Si tratta di rivedere le nostre valutazioni personali, di interrogarci sulla gerarchia dei valori che poniamo alla base della nostra vita. La Quaresima è come lo spazio del deserto, luogo di verifica, di prova e di maturazione.

Commento di don Mario Albertini

“Mangiate quel frutto disobbedendo a Dio, e diventerete come lui: è la proposta di satana ai progenitori”;  “fa’ quello che io ti suggerisco, e darai così la prova che sei Dio: è la proposta di satana a Gesù, una proposta che gli sarà ripresentata quando, mentre è crocifisso, gli diranno: se sei figlio di Dio, scendi dalla croce. In fin dei conti è la stessa tentazione.

Adamo ed Eva cedono, e mangiano quel frutto, e si ritrovano nudi. La pretesa di diventare come Dio è in pratica la pretesa di fare a meno di lui, fare a meno del suo amore. Ogni peccato, anche i nostri, è sempre la medesima presunzione di agire senza Dio e senza il suo amore. Ma se non c’è l’amore di Dio non c’è niente che abbia valore.

Gesù non accetta né quella volta né poi sulla croce, e dimostra di essere Dio non per i miracoli ma con il dono della sua vita. La prova assoluta della sua divinità sarà la risurrezione, dopo la passione e la morte.

Certamente nei tre anni che intercorrono tra le tentazioni nel deserto e la tentazione sulla croce Gesù ha compiuto dei miracoli, mai però per fare colpo come gli proponeva satana, ma sempre come atti di pietà e di amore per persone che soffrono o sono nel pericolo, e questo amore dimostra la sua divinità.

Dell’episodio del vangelo vorrei evidenziare anche due particolari importanti. Anzitutto questo:

La quaresima si apre sotto il segno della Parola di Dio: a questa parola Gesù si richiama in risposta alle tentazioni di satana quando ripete “sta scritto”. Ebbene, la preghiera iniziale della Messa chiede: aiutaci a intraprendere questo cammino quaresimale “con la forza della tua parola”. La parola di Dio è forte non tanto perché ci dice cose quanto perché ci comunica qualche cosa della realtà di Dio. Purché però la lasciamo penetrare in noi. Tempo di penitenza, la quaresima è soprattutto tempo di preghiera, ma la preghiera è risposta a Dio che ci parla. Cerchiamo, in queste settimane, di dedicare del tempo all’ascolto della parola di Dio con la lettura di qualche frase del Vangelo.

Il secondo particolare è l’ambientazione delle tentazioni, cioè il deserto.

Terra spaventosa e desolata, il deserto nel linguaggio biblico è il luogo di prova per la fede: è lì, nelle difficoltà, che bisogna dimostrare di aver fiducia in Dio ed essergli fedeli. Il deserto è anche una terra di passaggio, non di permanenza, e diventa immagine della nostra vita, tempo nel quale ci si trova a credere, amare e sperare camminando verso l’incontro con Dio.  Gesù vi ha trascorso quaranta giorni soprattutto pregando; anche per lui luogo di prova come sono le tentazioni subite; anche per lui luogo di passaggio verso l’attività alla quale il Padre che è nei cieli lo invia. Per noi, il periodo di quaresima sia una specie di deserto, vale a dire tempo di maggiore preghiera e occasione per rinnovare la fiducia in Dio, che ci permetta di “giungere alla Pasqua nella gioia dello Spirito” (colletta).

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