Dic 232023
 

Con Maria e Giuseppe, e assieme ai pastori, anch’io lo  adoro. Insieme lo adoriamo.

COMMENTO DI don MARIO ALBERTINI 

Subito prima di questo brano del vangelo, è detto come  ai pastori era apparsa una schiera di angeli che nel canto  dava gloria a Dio nel più alto dei cieli e augurava pace in  terra agli uomini che sono amati da Dio. Nel riascoltare per l’ennesima volta questo racconto,  non è riecheggiato niente dentro di voi? Non vi è  sembrato, almeno per un attimo, di essere lì con i pastori,  e sentire gli angeli augurare “pace” a voi? Non avete  provato, almeno per un attimo, il desiderio di recarvi con  i pastori a vedere e adorare quel piccolo, nato dalla  vergine Maria, il “piccolo di Dio” (coma lo chiama un  poeta, M. Jacob) collocato su una manciata di fieno? 

 Domande, queste mie, che non puntano sul  sentimentalismo, ma vorrebbero essere una provocazione  per un rinnovato atto di fede nel mistero: Dio si è fatto  uomo, ed è quel bambino, è Gesù. E noi siamo favoriti, rispetto ai pastori, perché sappiamo quello che Gesù sarà, dirà, compirà, soffrirà. 

 Noi non siamo in quella grotta – però siamo qui perché  crediamo alla verità e alla grandezza di amore significato  da quella nascita. 

 O no? siamo qui forse soltanto perché si tratta di una  simpatica tradizione? Se fosse così, vi ripeterei con  sant’Agostino: “Svégliati! per te Dio si è fatto uomo” – per te, per me, per ciascuno di noi, per tutta l’umanità. La  cosa peggiore sarebbe restare indifferenti. Mi rendo conto che sto balbettando. Ogni parola  umana, tanto più la mia, è inadeguata; vorrei saper  trovare il modo giusto per raggiungere la vostra  intelligenza e il vostro cuore – ma se chiudete gli occhi, e  domandate con semplicità e sincerità a quel bambino:  fàmmi capire il significato di amore che è la tua nascita – lui sì vi toccherà intelligenza e cuore. 

 Perché Gesù è venuto per tutti: – per coloro che credono  e per coloro che non credono; nessuno è fuori dalla sua  offerta di salvezza e di amore. Anche se non lo vuoi, ti è  vicino; anche se non lo ami, lui ti vuole bene. 

 Potrei fermarmi a considerare il dato storico che la  nascita di quel bambino ha segnato la svolta decisiva  della storia stessa: prima di Cristo, dopo Cristo. Ma ora  questo, pur essendo importante, non mi interessa – mi  interessa affermare nella fede che Gesù, vero uomo nato  dalla vergine Maria, e al tempo stesso vero Dio – è il mio  Signore, il nostro Signore. 

 Con Maria e Giuseppe, e assieme ai pastori, anch’io lo  adoro. Insieme lo adoriamo.

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