Mentre leggiamo che, nella città irachena di Mosul, le milizie del califfato jihadista che cercano di mantenere l’occupazione dell’area sono composte, in parte consistente, da occidentali, nella Francia, Belgio e Germania scosse dai recenti e terribili attentati si è aperta un’interessante riflessione sulle motivazioni che spingono giovani alcuni, ma non tutti, di origini islamiche, a simpatizzare per i talebani, fino a far parte del loro esercito e commettere anche attentati. Ragazzi e ragazze europei in numero preoccupante ormai sono reclutati dall’Isis, in genere tramite internet, ma con motivazioni diverse: per i ragazzi la propaganda insiste sulla violenza, che li affascina. Le giovani donne, invece, sono attratte dall’idea di salvare i bambini bombardati in Siria; alcune, invece, lo sono dall’idea di sposare un arabo bello come un principe, ammirato in fotografia. Motivazioni, come si vede, che poco hanno a che fare con la religione, ma piuttosto sembrano la risposta a una scontentezza diffusa, a un disagio verso la loro vita, che percepiscono come priva di senso.
Se manca la speranza collettiva – (Lucetta Scaraffia)
Spiritualità
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Gen 012017