Il vangelo presenta un Gesù chiamato a giudicare il comportamento di una donna considerata peccatrice: il suo giudizio, però, è completamente diverso da quello che attendono i suoi interlocutori, poiché è un giudizio di misericordia e di salvezza. Egli apre alla donna la possibilità di un futuro diverso, di un “dopo” nel quale lei per prima può rinascere a vita nuova. Questa apertura di un futuro è resa possibile dal suo perdono, ed è per questo che tale vangelo è stato proclamato fino ad oggi. Anche nella prima lettura Dio è introdotto come «Colui che apre una strada nel mare, un sentiero in acque impetuose». Dio dunque non condanna l’uomo per la sua fragilità, ma intende continuamente plasmare una nuova umanità. In modo simile Paolo parla di sé nella seconda lettura: conoscere Cristo significa per lui fare esperienza di risurrezione nel corso del suo sofferto ministero, sentire che la forza che proviene da lui lo sostiene nelle prove quotidiane.
V ^ Domenica di Quaresima
Omelie
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Mar 102016