CONTEMPORANEI DEL VANGELO: Il 26 gennaio fa il suo esordio la “Domenica della Parola” di A. Friso.

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Gen 252020
 

Quaresima01Domenica 26 gennaio è una data storica, un esordio assoluto. La Chiesa vivrà la prima “Domenica della Parola di Dio”, istituita da papa Francesco con la lettera apostolica Aperuit illis, firmata il 30 settembre, non a caso nella memoria liturgica di san Girolamo, all’inizio del 1600° anniversario della morte del celebre traduttore della Bibbia in latino, il quale affermava: “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. La terza domenica del Tempo Ordinario sarà, da questo 2020 in poi, dedicata a favorire “la celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio” all’interno, di “tutte le tue chiese che sono nel mondo intero”. Davvero c’era bisogno di un giorno specifico? Non sono tutte “domeniche della Parola”?  Il Papa, nella lettera apostolica con la quale indice questa nuova ricorrenza, vuole evitare fraintendimenti quando scrive: “Il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti”. Leggi tutto »

Messaggio della presidenza della Conferenza episcopale italiana in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2020-2021

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Gen 182020
 

Fotosearch_k1357722Cari studenti e cari genitori, anche quest’anno entro il 31 gennaio siete chiamati a scegliere se avvalervi o non avvalervi dell’insegnamento della religione cattolica in occasione dell’iscrizione al primo anno dei diversi ordini e gradi di scuola. Le scelte compiute a larghissima maggioranza negli oltre trent’anni trascorsi dalla revisione del Concordato mostrano quanto questa disciplina scolastica si ponga come un servizio educativo molto apprezzato e inducono ad un sempre maggior impegno per la sua qualità. Il tema del messaggio che vi indirizziamo riguarda la conoscenza e la valorizzazione dello studio della Bibbia sia da un punto di vista culturale, che storico e artistico. Da quest’anno, infatti, il periodo delle iscrizioni viene a comprendere anche la domenica che Papa Francesco ha voluto dedicare alla Parola di Dio, collocata nel mese di gennaio per assumere una valenza ecumenica nel periodo dell’anno dedicato, a rafforzare i legami con gli ebrei e alla preghiera per l’unità dei cristiani (cfr Francesco, Aperuit illis, lettera apostolica per l’istituzione della domenica della Parola di Dio, 30 settembre 2019, n. 3). Sembra inutile ricordare come la Bibbia, il Grande Codice in cui la cultura occidentale può trovare le proprie radici, ma il suo contenuto va oltre i confini dell’Occidente e intende parlare a tutta l’umanità per avviare un confronto sul significato ultimo della vita e del mondo. Leggi tutto »

La storia che si ripete, il Natale che cambia tutto

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Gen 042020
 

downloadL’antica storia del Natale ha tutti gli ingredienti di una favola. C’è un lontano imperatore che vuole conoscere il numero dei suoi sudditi (perché i grandi numeri rafforzano il potere), ci sono folle costrette a mettersi in cammino verso i luoghi di registrazione e c’è una donna che mette al mondo un figlio in condizioni di cruda povertà. Quella nascita, avvenuta agli estremi confini di un impero, non ha avuto al momento una risonanza pubblica, ma non può essere favola un Figlio che cambia la direzione del mondo. Leggi tutto »

Una nuova mangiatoia a Betlemme per i bambini che nessuno vuole

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Dic 282019
 

papa-francesco655-620x350Caro direttore, chi legge penserà subito alla culla di legno e paglia che ha accolto il Bambino Gesù, ma la mangiatoia di Betlemme di cui le scrivo – la Crèche è il nome originale – in realtà è un luogo luminoso e accogliente  dove trovano casa i bambini palestinesi abbandonati, a volte picchiati, a volte persino violentati. Sono una quarantina attualmente, da 0 a 6 anni, qualcuno trovato davanti al portone, lasciato da mamme disperate (rischiano la morte se scoperte incinte senza marito), a volte da nonne che avrebbero dovuto custodire la verginità delle giovani mamme e quindi anch’esse a rischio della vita, qualcuno arriva dopo essere stato conteso dai cani randagi, spesso dalla polizia stessa. Assieme ad altrettanti piccoli musulmani che arrivano al mattino per frequentare l’asilo gratuito delle suore di San Vincenzo, possono beneficiare di percorsi pedagogici e terapeutici d’avanguardia, curati con amore dalle 70 persone (suore, bambinaie volontarie, pediatri, docenti di musica e arte) che dedicano l’intera giornata a loro. Le risa e il rumore dei piccoli passi accolgono il visitatore che decide di allargare la visita dal Bambino, scampato a Erode, la cui prima culla dista poche centinaia di metri dalla moderna mangiatoia, ai bambini vittime degli erode di oggi. E non si può non sentire tutto il peso della loro piccola vita, perchè, a differenza di tantissimi altri Paesi (ricordiamo l’ultimo visitato, il Nepal), qui i piccoli non saranno mai adottati e continueranno a vivere senza identità, anzi dovranno lasciare la casa che li ha accolti per passare ad un istituto governativo al compimento del settimo anno. L’adozione infatti come la concepiamo in Italia non è permessa nell’islam e neppure la registrazione della nascita se non da parte del padre del bambino. Le suore, che in cento anni di attività hanno tentato ogni strada per sciogliere questo nodo di sofferenza, concentrano tutto l’amore e la cura possibile in questi pochi anni e raccontano come i bambini stessi traggano la forza per continuare: “Il bambino stesso ci insegna a vivere il momento presente con intensità, è lui stesso una sorgente di zelo e perseveranza per noi a lottare per lui”. Dal 1884, dal 1985 con un ospedale, poco dopo con la Crèche, in risposta all’appello dell’allora vescovo di Betlemme e in seguito del governo palestinese, le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli sono al servizio dei più poveri della regione, vivendo solo di Provvidenza; suor Maria lo testimonia con ferma dolcezza.

Di A. Diegoli 

 

Natale del Signore – 25 dicembre 2019

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Dic 212019
 

Solennità del Natale del Signore: Venne fra la sua gente. Il paradosso del Natale è proprio questo: Dio vuole dimorare in mezzo agli uomini, ma gli uomini non lo accolgono. Sulla terra si riversano la bontà e la pace di Dio, ma gli uomini preferiscono spesso la cattiveria e la guerra.

Commento di don Mario Albertini 

PresepioNell’aria risuona ancora il canto degli angeli: gloria a Dio e pace agli uomini – e si percepisce il sussurrare dei pastori: andiamo a vedere – E anche noi sentiamo il tacito invito: entra in quella grotta e … e cosa?  No, non entrare, fèrmati, fèrmati sulla soglia e chiediti: cosa entro a fare? chi vado a vedere: un bel bambino come tanti altri e niente più? 

Rifletti allora sulla pagina del vangelo (Gv 1) – e prova a ripetere nella tua mente queste parole: “il Verbo si è fatto carne”. 

Non pretendere di cogliere tutta la profondità di questo che è un mistero, tuttavia puoi coglierne l’essenziale: il Verbo, che è il Figlio di Dio nel mistero della Trinità divina, al quale possiamo – dobbiamo – attribuire tutte le qualità di potenza e di sapienza, – ha assunto la natura umana con le sue debolezze e i suoi limiti.  Leggi tutto »