La solenne e gioiosa processione delle Palme, che normalmente dà inizio ai riti della Settimana Santa, quest’anno è omessa per le note difficoltà sanitarie in cui versa il nostro territorio, e non solo. Ci sono molti che non hanno soltanto il disturbo dei disagi, ma la sofferenza del morbo e la tristezza del lutto. Con tante popolazioni pure noi soffriamo per questa pandemia, della quale ancora non scorgiamo una via d’uscita. Viviamo, allora, in sottotono esteriore questa Domenica, ma è una ragione in più per rinvigorire il «tono» interiore. È, infatti, l’atto interiore del volgersi a Dio che, in ogni caso, dà valore a ogni nostra preghiera (cf. STh II-II, q. 82, a. 1 ad 1). Ciò che vi suggerisco, carissimi, è di aprire un altro spazio di riflessione in questa giornata per rileggere con calma il racconto della Passione, ch’è la pagina evangelica per la Messa di oggi. Leggi tutto »
Pandemia, imparare la lezione e costruire un’Italia migliore

Foto Claudio Furlan – LaPresse
L’epidemia di covid-19 sta fermando il mondo. Si tratta di un’esperienza che segnerà per sempre questa generazione e che mette profondamente alla prova la capacità del genere umano di imparare dai propri errori e superare la crisi con coraggio e determinazione. L’Italia è stata messa in ginocchio: il nostro Paese è il secondo al mondo per numero di contagi, mentre le vittime stanno rapidamente avvicinandosi ai numeri della Cina, cosa che fino a qualche settimana fa rappresentava una prospettiva impossibile, distante anni luce stiamo sperimentando sulla nostra pelle le conseguenze di una globalizzazione che abbiamo incoraggiato senza dotarci degli strumenti per governarla efficacemente. Leggi tutto »
La nostra preghiera sia un pane per tutti: la lezione spirituale di questi giorni amari e ricchi
“Quale futuro? Devi attendere pazientemente, nella preghiera e nella pace… ti consiglio di non pensare troppo al fatto di essere felice o meno… Non abbiamo alcun diritto di rifugiarci in una felicità che gran parte del mondo non può condividere”.
Chi è l’autore di questa lettera e a chi è indirizzata lo diremo dopo. Per adesso vogliamo farne tesoro noi. Sono giorni, questi, in cui il futuro ci appare nebuloso, incerto; giorni in cui ci sentiamo confusi, spaesati. Eppure, chi ha confidenza col Vangelo sa che, a riguardo, Gesù, non ci ha mai ingannati, anche quando ci veniva difficile aderire ai suoi inviti, alle sue richieste, ai suoi comandi. Tutto è nelle mani del buon Dio. Mani affidabili più delle nostre, mani amorevoli oltre ogni dire. Mai nodose e tenere. “Solo in Dio riposa l’anima mia”. Un futuro, però, da attendere “pazientemente”. Non sempre la virtù della pazienza ha goduto buona fama, soprattutto nel nostro tempo. Leggi tutto »
GESÙ AL POZZO, E NOI CON LUI
Sete di verità. Le bugie hanno le gambe corte, e a noi le bugie danno fastidio. Inventarle o raccontarle non ci rende poi così furbi. La verità ha tutto un’altro gusto., anche quando è difficile da trovare o da dire.
Anche se a volte facciamo fatica a scoprirla, abita in noi una grande sete di verità. Di essere persone vere, senza le maschere, senza la doppia faccia. E più cerchiamo la verità di noi, più ci viene voglia di cercare la verità degli altri, del mondo, di Dio. E Gesù?
Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar e affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua.
Le dice Gesù: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che ./..zampilla per la vita eterna”. “Signore – gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete. (…) Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna che testimoniava. “Mi ha detto tutto quello che ho fatto” (Gv 4). Leggi tutto »
Fermarsi e dire che siamo polvere
L’inizio della Quaresima, passato il Mercoledì della Ceneri, pone di fronte Dio e la sua creatura. Uomo miserabile e immenso.
Polvere e mistero. Quanta fretta! Si corre, ci si affanna, tante volte si fanno sgambetti, si creano trabocchetti, si saltano le file. Occorre a tutti i costi arrivare prima. Per andare dove, non sempre è dato sapere. Frenesie. Paura di fermarsi, riflettere, pensare? Non lo so. “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma passano presto e noi ci dileguiamo”, ammonisce la Bibbia. Che fare? “Insegnaci a contare i nostri giorni e arriveremo alla sapienza del cuore”, risponde la stessa Bibbia. Sottrazione, forse l’operazione più difficile da fare. La Santa Chiesa, a rischio di apparire vecchia, macabra, fuori moda, ci tende la mano. Ci richiama alla nostra verità. Fermati, uomo. Polvere sei, cioè poco più di niente. Sento già l’angoscia e le vertigini che avanzano. Leggi tutto »