
Se rischi di perdere rovinosamente una partita decisiva e hai un fuoriclasse in panchina, lo fai giocare. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha calato – è stato costretto a calare, come ben si capiva dalla sua espressione mentre pronunciava il severo discorso di martedì sera – l’”asso”: Mario Draghi.
Adesso, però, la partita prosegue e va giocata. Anzi, va vinta: contro il virus, contro la crisi sociale ed economica che la pandemia ha aggravato. Va vinta per l’Italia e per l’Europa unita. E nessuno, neppure Draghi, può giocarla da solo. Serve la politica, perché in una democrazia parlamentare neanche il più tecnico dei governi è un governo tecnico fino in fondo. E per fortuna. Servono i partiti, quegli stessi partiti che hanno fallito e falliscono puntualmente da anni in termini di affidabilità, di credibilità, di stabilità. Leggi tutto »