Sin da quasi subito mi è stato evidente che non bastava essere iscritti nell’anagrafe battesimale. Il mio bel nome lì, accanto a quelli di papà, mamma, padrino e madrina, non garantiva di per sé proprio nulla. Sono stati sufficienti i primi battesimi celebrati come parroco per essere persino aggredito dalla forza delle parole che si pronunciano in quei momenti. E’ un impegno. E’ un diario che riporta però solo l’incipit (forse anche un abbozzo di finale), il resto lo scriveremo noi giorno per giorno, ogni pagina preview, anticipo di quel che sarà infine.
“Cuccioli di cane in vendita”, racconto
Un commerciante aveva appeso un cartello sulla sua porta, “Cuccioli di cane in vendita”
Questo messaggio attraeva i bambini. Ben presto un ragazzino apparve e gli chiese: “A quanto li vendi i cuccioli?” Il proprietario rispose “tra 30 e 50 euro.” Il ragazzino mise la mano in tasca e tirò fuori qualche moneta. “Ho solo 2,37 , posso vederli?”. Il proprietario sorrise e fischiò. Dalla cuccia apparve la sua cagna di nome Lady seguita dai suoi cinque piccoli cuccioli. Uno di loro era solo e molto indietro rispetto agli altri. Immediatamente il ragazzo fu colpito da questo cagnolino che zoppicava vistosamente. Egli chiese all’uomo “cos’ha quel cane?”. L’uomo spiegò che quando nacque il veterinario riscontrò che aveva un’articolazione rotta e che quindi avrebbe zoppicato per il resto della sua vita. Il ragazzino, molto eccitato, replicò, “è lui il cagnolino che voglio comprare!”. L’uomo rispose: “Tu non puoi volerlo comperare… lui non potrà mai né correre né saltellare, ma se proprio lo vuoi te lo regalerò!”. Di rimando il bambino: “Io non voglio che tu me lo regali perché lui ha lo stesso valore degli altri ed io voglio pagare per lui lo stesso prezzo. Adesso ti do 2,37 € e poi 50 centesimi al mese finchè te l’ho pagato tutto.” Il ragazzino si chinò e tirò su la gamba dei pantaloni, scoprendo un arto steccato con una bacchetta di metallo di spessore. Alzò lo sguardo verso l’uomo e disse: “Beh, non posso correre così bene neanche io e il cagnolino ha bisogno di qualcuno che lo capisce.” L’uomo si morse il labbro inferiore. I suoi occhi si riempirono di lacrime, sorrise e disse: “Figlio mio, spero e prego che ognuno di questi piccoli cuccioli avranno un proprietario come te.”.
Dio creò il giorno e la notte ………. (Fra Fabio Scarsato)
E dire che non è nemmeno un brano biblico sconosciuto, anzi! Quante volte mi è capitato di meditarlo, o di ascoltare qualcuno che con sapienza lo commenta e lo “spezza” per la nostra gustosa comprensione: “Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte” (Gen 1,5)! E’ l’ouverture della settimana della creazione, l’ingresso da dove entra tutto il resto dei giorni belli e buoni, in cui Dio plasma l’intero universo. Ma tant’è: il destino di questo primo giorno è di essere frettolosamente attraversato per arrivare, pensiamo noi, a qualcosa di più evidente. Come lo sono, per esempio, il sole e la luna, le erbe, gli animali e, naturalmente, noi “umanoidi”.
Una scelta che stupisce – (S.Sowizdrzal)
Nel mondo accadono fenomeni sui quali abbiamo pochissimo o nessun influsso in quanto essi non dipendono da noi, mentre da noi, sicuramente, dipende il modo in cui li affrontiamo e li viviamo. E da questo dipende in primo luogo la nostra felicità e la nostra salvezza. Mi ha colpito molto la notizia di qualche giorno fa su Nico Rosberg, il quale 5 giorni dopo aver vinto il suo primo e unico titolo mondiale in Formula 1 con la Mercedes, ha annunciato di voler abbandonare il circus da campione del mondo in carica, avendo solo 31 anni. Nico ha scritto: “Sono da 25 anni nelle corse e il mio sogno, il mio unico grande obiettivo, è stato sempre di diventare campione del mondo di Formula 1. Ora che ce l’ho fatta, ho scalato la montagna e sono arrivato in cima, mi sento soddisfatto”.
Grazie Vera Baboun! – (Claudio Imprudente)
A volte la vita riserva incontri inaspettati. Incontri emozionanti che possono cambiare il nostro modo di vedere le cose o, al contrario, confermare quello che già sappiamo, regalandoci una consapevolezza in più: quella di essere in tanti a lavorare per una cultura di pace. È quello che mi è successo la scorsa primavera, quando, a Feltre, alle pendici delle Dolomiti, ho avuto la fortuna di conoscere il sindaco di Betlemme Vera Baboun, in occasione del Premio dedicato ai “Dieci Giusti che non mancheranno mai nel mondo” presso la Comunità di Villa San Francesco. Leggi tutto »