Negli ultimi mesi la nostra coscienza è stata devastata dalla consapevolezza di non avere fatto nulla per arrestare la terribile tragedia che si è consumata a poche centinaia di metri dalle nostre coste. Non voglio entrare nel merito dell’enorme problema dell’immigrazione nel nostro Paese e della necessaria revisione delle leggi che la regolano. Desidero invece immaginare per un momento che, come per magia, l’immigrazione non rappresenti più un problema giuridico e organizzativo e che i bambini dei nuovi arrivati trovino posto nelle nostre strutture scolastiche. Leggi tutto »
Omelia ai banchi vuoti della chiesa (Fra F. Scarsato)
Ripresa delle attività dopo la pausa estiva. A scuola i nostri ragazzi si contano: qualcuno è rimasto indietro causa bocciatura, qualche volto sconosciuto si affaccia timidamente tra i banchi. Al lavoro ritroviamo i colleghi. I nostri sensi all’erta cercano di captare nell’infosfera le news che ci faranno compagnia in questi giorni, accarezzando il nostro bisogno di rassicurazioni o sconvolgendoci. Insomma, giusto per capire di che morte moriremo questa volta… Leggi tutto »
Famiglia, custode del creato ( G. C. Bregantini)
Settembre è il mese del creato, come gennaio lo è della pace e febbraio della vita. Questo periodo di tempo, dai primi colori autunnali, ci ricorda infatti la bellezza ma anche la fragilità del creato, che a noi è stato affidato con immenso amore che ci responsabilizza e ci rende suoi custodi. E’ quest’ultimi il termine con cui da subito papa Francesco ha definito il nostro compito, partendo dalla figura di san Giuseppe, che è il custode di Gesù, e traendone tutte le meravigliose e impegnative conseguenze. Questa custodia è stata ribadita di recente, nell’enciclica Lumen fidei, in cui papa Francesco ha raccolto la sofferta eredità di papa Benedetto per l’Anno della fede. Leggi tutto »
La scoperta dei nonni – (Ada Fonzi)
La primavera scorsa papa Francesco, in una delle sue straordinarie esternazioni, ha dichiarato: “Non andare a trovare i nonni è un peccato mortale”. Non so se si tratti proprio di un peccato né se sia mortale o veniale, ma non importa. Ciò che conta è che sia stato messo il dito su una questione fondamentale, quella del rapporto tra le generazioni. Si tratta infatti di una delle poche valvole di sicurezza nei confronti delle distorsioni di cui soffre la nostra società, nella quale la carta dei valori sembra diventare sempre più sbiadita. Molte ricerche psicologiche ci dicono che i bambini e i ragazzi, almeno fino all’adolescenza, stanno molto volentieri con i nonni. Si confidano con loro, si fanno coccolare, inventano insieme giochi spesso sconosciuti ai genitori, chiedono la loro intercessione per ottenere qualcosa che era stata negata. Leggi tutto »
Oltre ogni formalismo di Papa Francesco
Francesco ascolta in silenzio, commosso. Poi si alza e stringe in un abbraccio i tre testimoni che hanno appena parlato. Sono don Zvonimir Matijević, fra Jozo Puškarić e suor Ljubica Sekerija. Siamo a Sarajevo e i tre hanno appena raccontato al Papa le sofferenze di cui sono stati vittime durante la guerra fratricida degli anni Novanta. Don Zvonimir e frate Jozo, francescano, sono stati perseguitati da miliziani serbi cristiani, suor Ljubica da miliziani musulmani, ma nessuno di loro ha parole di vendetta. “Una volta – dice fra Jozo – ho desiderato morire per porre fine alla mia agonia. Mi è stato talmente difficile resistere che ho pregato la guardia di uccidermi. Ma sono particolarmente grato al Signore, perché non ho mai provato odio per i miei aguzzini. Li ho perdonati”. Don Zvonimir racconta di essere sopravvissuto anche grazie all’aiuto di una donna musulmana di nome Fatima, che gli portava di nascosto del cibo. E suor Ljubica narra di quando uno degli aguzzini, anzichè percuoterla, le portò un frutto. La guerra nei Balcani è stata anche questo, forse soprattutto questo.
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