NASCITE E RIVELAZIONI: QUESTO E’ IL PORTENTO

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Lug 112020
 

(fotosearch_k14763069Da Avvenire: di F. Camon) – Non c’è  giornale che non parli dei 15 bambini nati nello spazio di 24 ore nell’ospedale di Cremona: in una zona dove aveva trionfato la morte, installandovi un focolaio di covid, che aveva dato alla città il quinto posto, dopo Milano Bergamo Brescia e Pavia, per numero di decessi da coronavirus, adesso l’altro, ieri, ha trionfato la vita, segnando il record di bambini venuti al mondo. Sono dieci bambine e cinque bambini, tra cui due gemelli. C’è poco o nulla da aggiungere all’esplosione di gioia dei genitori e dei sanitari, tutti in attesa dentro o davanti alla sala parto.
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TUTTI I DIVERSI COLORI DEI LAVORI ESSENZIALI (M. Ambrosini)

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Lug 042020
 

fotosearch_k20263351Aprendo la porta di casa una volta la settimana trovo una cassetta di frutta e una di verdura, provenienti da un produttore ecologico del territorio e depositate prima dell’alba da un trasportatore di cui conosco solo il nome: Marcos. Chiara l’origine, ispanica.

E’ passato il 1° maggio, e in vari commenti sono stati ricordati i lavoratori oggi giustamente definiti “essenziali” che stanno assicurando servizi di vitale importanza per la nostra sopravvivenza in questo tempo sospeso. Lavoratori spesso umili, malpagati, dall’occupazione precaria se non addirittura irregolare. I riflettori però non si sono accesi compiutamente sulle origini di questi lavoratori: su quanto cioè tra i lavoratori essenziali incida la componente di origine straniera. Leggi tutto »

L’ORFANEZZA CHE PROVIAMO E LA PROMESSA CHE RINCUORA (M. Corradi)

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Giu 272020
 

fotosearch_k29541366“Oggi nel mondo c’è un grande sentimento di orfanezza: tanti hanno tante cose, ma manca il Padre”. E’ domenica mattina. Ascolti il Papa, per l’ultima volta nelle Messe da Santa Marta aperte al popolo della tv e dei social, e le sue parole ti sembrano una freccia che lascia il segno, cogliendo il bersaglio. Un bersaglio dolente e misconosciuto: qualcosa che riguarda il nostro modo di vivere, nel suo livello più profondo. Orfanezza, dice Francesco, e ti pare uno strano sostantivo (esistente però, dice il vocabolario); un’espressione che tuttavia centra con precisione un malessere carsico del nostro tempo. Orfanezza: il sentimento di non avere un Padre e dunque di non essere un figlio. Di non camminare in un disegno, ma dentro un caso cieco. Forse lo può capire meglio chi non è sempre vissuto nella fede: percepirsi soli, chissà perchè venuti al mondo, e non veramente cari a nessuno. Chi ha ereditato in famiglia una fede di roccia stenta magari a immedesimarsi in questa assoluta solitudine, che però accomuna oggi un grande numero di uomini e donne. Leggi tutto »

TERESA CHE E’ STATA BRACCIANTE E QUELLE LACRIME SENZA VERGOGNA

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Giu 202020
 

afp_1k12t6-k8bi-u31404364912054gc-656x492corriere-web-sezioniBelle le lacrime della ministra Teresa Bellanova, mercoledì sera, dopo l’approvazione delle misure per la regolarizzazione di migliaia di lavoratori stranieri. Belle perchè testimoni della capacità di moti dell’anima intensi anche in una politica (e sindacalista) di lungo corso, che si direbbe avvezza per vita e professione a momenti “forti”. Belle perchè sospinte da profonda partecipazione per un traguardo duramente raggiunto, che si tradurrà in una chance di vita alla luce del sole per chi, come lei stessa ha sperimentato da giovane, si spezza la schiena per due soldi trasferiti sottobanco, come elargizione. Lacrime di ministra, lacrime liberatorie perchè per la liberazione dall’oscurità e, spesso, anche dallo sfruttamento di centinaia di migliaia di persone in carne e ossa. Leggi tutto »

Diario di un medico “soldato semplice”

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Giu 062020
 

fotosearch_k1860240Caro direttore, ogni giorno mi corico e mi risveglio con questa domanda: avrò fatto la mia parte fino in fondo? Rispetto ai colleghi in trincea negli ospedali, stravolti dal lavoro incessante ed esposti a un rischio elevato, io medico che lavoro sul territorio sto presidiando con efficacia la situazione? A ben vedere la domanda sulla propria identità, in scienza e coscienza, è già dentro la professione medica, ma oggi viene acuita e provocata dalla pandemia che stiamo vivendo. Circa 1.700 assistiti col Servizio sanitario, oltre a una quota variabile di privati, conoscenti e amici seguiti attraverso l’attività specialistica e di ricovero in una clinica privata. Quasi 2mila persone che mi stanno a cuore, che mi chiedono incessantemente lumi, consigli, rassicurazioni cliniche e al contempo umane. Due cellulari attivi h24, email, visite domiciliari, video-consulti: benedette le innovazioni tecnologiche, ben venga la telemedicina… Il 98% della patologia dominante è simil-influenzale: una miriade di casi, protratti o nuovi, che maledettamente non guariscono, i sintomi delle complicanze in agguato e difficili da valutare con obiettività, la presunzione che quasi tutti siano positivi al virus, anche se il tampone non si può fare. Rari casi gravi in ospedale per ora (a mia conoscenza), ma bastano per stare in angoscia. Leggi tutto »