FATE SENTIRE: “NON SPARARE”

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Feb 112023
 

(parla a tutti

e dà voce

ai pacifisti russi)

«I giovani artisti sono tutti andati via», dice Ekaterina Gordeeva rivolgendosi a Jury Shevchuk in una delle puntate del programma “Dillo a Gordeeva” sul suo canale YouTube. Lui replica «E noi invece siamo rimasti. Perché noi siamo Rock and Roll», e fa il gesto col braccio a indicare forza. Lei incalza: «O forse è perché voi  siete abituati ? ». Lui ride e chiede: « In che senso? Vuoi dire abituati ad amare la propria patria? Si, è certamente così. Tant’è che tutti i giorni esco di casa e se non abbraccio almeno mille betulle e non piango con loro – come direbbe il poeta Esenin – per me sarebbe una giornata senza senso. Questo è il mio esercizio quotidiano ». Gordeeva risponde stupita: « a a Pietroburgo non ci sono betulle!». Shevchuk risponde: «Se ami il tuo Paese, riesci sempre a trovare una betulla. La betulla è sacra e non vai da nessuna parte senza.  Leggi tutto »

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Feb 042023
 

IL

PRIVILEGIO”

DI STARE ACCANTO

A CHI MUORE

Quando siamo giovani, pensiamo alla morte delle persone care come a un momento al quale cercare di sottrarci: “non voglio esserci quando succederà”, ci auguriamo. Ma quando il tempo è passato, i più fortunati tra noi sanno quale dono è stato poter stare vicino a una mamma o a un papà che se ne vanno: Leggi tutto »

MOSTRO  CHE DIVORA E’ LA GUERRA:

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Gen 282023
 

FERMIAMO

QUESTO

ORRIBILE

PASTO

«Divorati dalla guerra»: queste parole creano una metafora nuova, mai sentita prima. L’ha inventata il Papa. L’ha usata per definire gli uomini che vivono nelle zone dove si combatte. « Divorati dalla guerra» vuol dire che la guerra li cerca con cupidigia per mangiarli, ingoiarli, masticarli, sentirli nelle fauci in forma di carne e sangue. In guerra tutti son maciullati, anche quelli che non muoiono. Anche le donne, anche i bambini. Leggi tutto »

Lettera a Matteo, uomo e mafioso:

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Gen 212023
 

nel silenzio della cella,

ora ascolta…

Ero a Palermo, lunedì, quando Matteo Messina Denaro è stato arrestato. Finalmente! Anche a me è sfuggito un grido di gioia. Della tua vita di spietato mafioso, caro fratello Matteo, si sa tutto, o quasi. A noi, però – per quanto ti possa sembrare inverosimile – interessi anche tu, il mistero che ti porti dentro, gli anni che avrai da vivere, la tua salute, la tua coscienza. Da tanto tempo ci chiediamo come sia stato possibile che voi mafiosi, nostri fratelli in umanità, battezzati nel nome della santissima Trinità, abbiate potuto fare tanto male a voi stessi, ai vostri cari, alla vostra gente, alla vostra terra. Oggi siamo contenti, è vero. Siamo contenti di sapere che il caro popolo siciliano, e non solo questo popolo, ha fatto un altro passo avanti nel cammino di liberazione dalla mafia, che, come una mannaia, da anni incombe su di esso. Una lama affilata che ne ha condizionato e mutilato l’economia, il carattere, la fiducia nel prossimo e nelle istituzioni persino la fede in Dio. Una maledizione che ha costretto tanti giovani a emigrare in cerca di una vita normale. Siamo rimasti inorriditi davanti alla crudeltà che ha scandito le vostre vite, fino a portarvi alla diabolica decisione di sequestrare, tenere prigioniero per 779 giorni un bambino, per poi strangolarlo e scioglierlo nell’acido. Non ti sei mai accorto, Matteo, che l’acido da voi usato per annientare gli altri, lentamente, andava consumando anche la vostra umanità?       Leggi tutto »

MAI ESSERE INDIFFERENTI MAI ESSERE ARRENDEVOLI

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Gen 072023
 

«Ricordo quando Martin Luther King disse: “Voglio indignarmi, voglio sentire rancore”. E subito sembrò che quelle parole non fossero adatte a un uomo di pace. Voleva semplicemente dire: vi prego, non cadete mai nell’indifferenza.

Hai sentito, Sergio? Oggi a Parigi è stato ritrovato il corpo di un bambino ivoriano di dieci anni. Era all’interno del carrello di atterraggio di un aereo Air France proveniente dalla Costa D’Avorio. Morto assiderato e senza ossigeno. Sperava di fuggire così dalla fame e dalla disperazione della sua terra. Leggi tutto »