IV^ domenica di Pasqua

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Mag 112019
 

donmarioalbertiniGesù Cristo, vero pastore. La relazione profonda con Gesù comporta la disponibilità a lasciarci guidare da lui: egli ci condurrà al Padre poiché fa entrare nella sua particolare relazione con il Padre tutti coloro che si fanno suoi discepoli.

Commento di don Mario Albertini

“Signore, tu mi scruti e mi conosci, penetri da lontano i miei pensieri, ti sono note tutte le mie vie; tu mi conosci fino in fondo…” E’, questo, un atto di fede espresso in un salmo (138).  Dio ci conosce davvero, non per giudicare e condannare, bensì per valorizzare i semi di bontà e di verità che sono in noi. Dio ha fiducia in noi, ha fiducia in quelle nostre capacità di bene che lui conosce più di quanto noi stessi constatiamo. E se Dio ha fiducia in me, a me tocca l’impegno di corrispondere nel fare il bene. Dio ci conosce. In altra occasione, Gesù parla del giudizio universale, e dice che il Giudice supremo dirà ai malvagi: “Non vi conosco! non vi ho mai conosciuti!”. Dunque non essere conosciuti da Dio equivale a condanna, essere conosciuti da lui vuol dire la salvezza eterna. Leggi tutto »

III^ domenica di Pasqua

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Mag 042019
 

donmarioalbertiniEssere suoi testimoni. Il coraggio che l’incontro con il Risorto infonde può darci la libertà di vivere la fede in lui senza ipocrisie e davanti a tutti. Liberi di obbedire a Dio, i cristiani possono essere segni autentici di rinnovamento del mondo.

Commento di don Mario Albertini

Al centro di questo episodio c’è sempre Gesù, nella sua terza apparizione a un gruppo di apostoli. Tuttavia, come domenica scorsa fu per l’apostolo Tommaso, questa volta siamo invitati a fare attenzione anche all’apostolo Pietro. E’ a lui che il Signore affida il compito di guidare, di pascere, la comunità dei credenti in Cristo. Glielo aveva già annunciato prima: tu sei Pietro, e su questa Pietra edificherò la mia chiesa – e ora lo conferma.

Soffermiamoci allora sul commovente dialogo tra Gesù e Pietro. Leggi tutto »

II^ domenica di Pasqua

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Apr 272019
 

donmarioalbertiniGesù Cristo, il Primo e l’Ultimo. Ogni venuta del Signore risorto nella nostra vita e ogni sua manifestazione alla Chiesa sono fondamento di senso nel presente e anticipazione della gioia futura, una gioia che anche nell’oggi cancella la paura e rende credibile la testimonianza.

Commento di don  Mario Albertini

Chi è il personaggio centrale in questa pagina del vangelo? Gesù o Tommaso? E’ logico rispondere: Gesù; ma noi forse ci siamo soffermati su Tommaso, l’apostolo che non crede ai suoi amici. Leggi tutto »

Domenica di Pasqua

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Apr 202019
 

donmarioalbertiniUna nuova creazione. Il battesimo ha unito il credente a Gesù e lo ha reso partecipe della sua morte e della sua risurrezione: incontrare il Risorto nella propria quotidianità significa ricevere la possibilità di una vita resa nuova, il presente può essere vissuto nella forza del suo Spirito e alla luce della sua eternità.

Commento di don Mario Albertini

Per alcune persone, quel giorno di Pasqua fu un giorno di grande trambusto. Cominciarono i soldati messi a guardia del sepolcro di Gesù: nessuno si è avvicinato, eppure la pietra sepolcrale è rovesciata e il corpo del crocifisso non è più lì dentro, ed essi devono renderne conto ai superiori. E poi un gruppetto di donne, e tra esse Maria di Magdala con più insistenza, e più tardi Pietro e Giovanni ed altri ancora si mettono alla ricerca. Alla ricerca di chi? di un morto, del corpo di un crocifisso, seppellito in fretta e furia la sera del venerdì e ora introvabile, scomparso.  Leggi tutto »

Domenica delle Palme

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Apr 142019
 

Cristo-risortoGesù, il giusto ingiustamente annoverato tra gli empi. Ogni vangelo ha uno specifico approccio all’evento della passione. In Luca (Lc 22,14–23,56) essa costituisce la prova suprema di Gesù: attraverso di essa è attestata la sua innocenza, in modo che tutti gli spettatori possano riconoscerla. Per descrivere la morte del Signore, Matteo e Marco ricorrono soprattutto al motivo del giusto ingiustamente perseguitato. Essi riprendono i motivi salmici delle suppliche dell’innocente perseguitato per dimostrare la figliolanza divina di Gesù e la sua fede radicale fin dentro la morte (Sal 22; Sap 2,12-20). Luca invece si rifà al tópos del giusto riconosciuto nella propria integrità nel momento stesso in cui gli eventi parrebbero smentirla. Leggi tutto »