XXXIII^ domenica del tempo ordinario

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Nov 152019
 

donmarioalbertini. Lo sguardo di Gesù abbraccia la storia umana, vede le sofferenze dei discepoli, ma offre anche un futuro di speranza: nel suo sguardo la “fine del tempo” non incute paura, ma esorta a vivere l’oggi in modo responsabile, orientato alla pienezza attesa

Commento di don Mario Albertini

E’ una catastrofe, quella annunciata dal vangelo di oggi, ma a capirla bene è una buona catastrofe! – e la prima lettura ci aiuta a capirla così: il giorno del Signore sarà “un giorno rovente” per coloro che commettono ingiustizia, ma “per voi, (speriamo di essere noi, questi) per voi cultori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia”. Come dire: per voi, se mi sarete fedeli, tutto sarà per il bene. Di fronte al tempio di Gerusalemme, che era un vero capolavoro, e che era considerato indistruttibile, Gesù dice a quelli che gli stavano dattorno e che, come lui, si erano fermati a contemplare quell’edificio: “Di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra”. Leggi tutto »

XXXII^ domenica del tempo ordinario

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Nov 092019
 

donmarioalbertiniLa speranza nel Dio dei vivi. La speranza cristiana si fonda su Dio che è origine della vita, per questo non illude, non inganna. In molti modi Dio ci comunica già ora la sua vita. A noi è lasciato il compito di affidarci a lui, aprendo la mente e il cuore per riconoscere la sua presenza.

Commento di don Mario Albertini

Strana questa disputa sulla donna che ha avuto sette mariti – anche se al giorno d’oggi succede che qualche diva del cinema li abbia proprio avuti, sei-sette mariti – o viceversa qualche attore sei-sette mogli – e certo non si pongono il problema dell’aldilà. Ma la disputa parte da un interrogativo serio: cosa c’è oltre la morte? Questo pensiero forse ci dà anche un po’ di fastidio, e siamo portati ad accantonarlo. Ma in un modo o nell’altro si ripresenta. Leggi tutto »

XXXI^ domenica del tempo ordinario

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Nov 022019
 

donmarioalbertiniL’incontro che apre il cuore. Zaccheo vuole incontrare Gesù, cerca il suo sguardo. Gesù lo accetta così come è, non lo umilia né lo giudica, e questo basta a trasformare il suo cuore. La conversione di Zaccheo ci è presentata come esempio per ogni credente che si rende disponibile alla grazia. 

Commento di don Mario Albertini

Prima è detto che Zaccheo cercava di vedere Gesù, e poi Gesù lo guarda e infine dice che era lui che stava cercandolo. Due sguardi – due ricerche. Ecco il racconto del vangelo: Zaccheo vuole vedere Gesù, e con una maniera piuttosto insolita per un alto funzionario del fisco com’era lui, si arrampica su una pianta, certamente vincendo anche un po’ di vergogna… Leggi tutto »

XXVIII^ domenica del tempo ordinario

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Ott 122019
 

donmarioalbertini Gratitudine ed eucaristia. La gratitudine è il filo rosso che percorre la Parola della liturgia: in particolare la prima lettura e il vangelo hanno come protagonisti due stranieri che vengono guariti. La guarigione è l’inizio di un cammino verso la comunione con 

Commento di don Mario Albertini

‘Tornare’, ritornare, è un verbo che nel vangelo ha un significato che va oltre a quello che si coglie direttamente. Indica un ritorno fisico, ma anche un ritorno interiore. Ad es. nella parabola del figlio prodigo, il ritorno alla casa del Padre significa il suo ritorno all’amore del Padre. Troviamo questo verbo anche nell’episodio che abbiamo sentito in questa pagina del vangelo: “Uno dei lebbrosi, vedendosi guarito, tornò indietro…” e poi Gesù domanda: “Non si è trovato chi tornasse, se non questo straniero?”. Uno dei dieci guariti ritorna da Gesù per ringraziarlo, e Gesù ne è contento, ma si rammarica che altrettanto non abbiano fatto gli altri nove..  Leggi tutto »

XXVII^ domenica del tempo ordinario

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Ott 052019
 

donmarioalbertiniLa forza della fede. La forza della fede sta nella sua gratuità: essa è dono di Dio, espressione della sua grazia, ma anche da parte dell’uomo essa è atto di gratitudine nei confronti del dono ricevuto e proprio per questo affidamento incondizionato a Dio.

Commento di don Mario Albertini

Ma siamo proprio inutili? No, Dio ha bisogno di noi, ha voluto aver bisogno di noi affidandoci il compito di gestire bene e con responsabilità le nostre attività e i rapporti vicendevoli. Servi inutili: la frase suona dura, ma esprime questo dato di fatto: di fronte a Dio non abbiamo diritti da rivendicare, perché tutto proviene dalla sua bontà, anche quel poco di bene che riusciamo a fare. In parole povere: non devo dire: sono stato bravo e buono, quindi tu, o Dio, mi devi ricompensare – ma dire: mi impegno a essere bravo e buono perché tu mi vuoi bene, e desidero che tu mi voglia sempre bene….  Leggi tutto »