* SETTIMANA: 28 marzo – 05 aprile 2020 *
- SABATO 28 –
- DOMENICA 29 : V^ DOMENICA di QUARESIMA –
- LUNEDI’ 30 –
- MARTEDÌ 31 –
- MERCOLEDÌ 01 –
- GIOVEDÌ’ 02: –
- VENERDÌ 03: –
- SABATO 04
- DOMENICA 05 – DOMENICA DELLE PALME –
PARTIRE DA SOLI, NEL GRAN SILENZIO
Se c’è il sospetto del virus, il malato viene condotto in ospedale da solo. Moglie e figli non possono accompagnarlo in ambulanza. Magari non è grave, e ritornerà presto. Ma se bene non sta affatto, e se peggiorerà, andrà incontro al suo destino senza nessuno accanto. Certo, infermieri e medici cercheranno di alleviarne le sofferenze, pure nel sovraccarico annichilente di lavoro. Volti stanchi, gentili sotto le mascherine gli occhi: ma volti ignoti, e che non possono fermarsi troppo accanto a un solo malato. Attorno muri candidi, odore di disinfettanti, nel lieve rumore dell’ossigeno pompato nei polmoni sempre più a fatica: fino a quando sul monitor accanto al letto il tracciato aguzzo del cardiogramma rallenta, e, arreso, si fa linea retta. Il gran silenzio che accompagna la morte di ogni uomo in queste ore non ha un figlio, o un fratello al capezzale. E se nelle ultime ore non si è più coscienti, non posso non pensare agli sguardi di quegli anziani che caricati sulle ambulanze partono dalla loro casa, dopo magari cinquant’anni di matrimonio, senza il marito o la moglie, né i nipoti tanto amati. Senza nessuno che tenga loro una mano. Partire soli. Non è il destino che si sarebbero aspettati, e chissà quanto smarrimento, come di vecchi bambini abbandonati, affanna il respiro, nella corsa verso l’ospedale. Bisognerebbe, ad ogni sirena di ambulanza, fermarsi e allargare il cuore a quegli sconosciuti che forse non torneranno. (Pregare per quelli di cui nemmeno sai il nome, è qualcosa che lascia uno strano bene addosso. Quasi si fosse aperta una fessura nella reclusione dell’Io, in cui in tanti viviamo).
AVVISI DELLA SETTIMANA
SETE DI FUTURO
Quante ore passate a fantasticare sul nostro futuro: cosa farò da grande, cosa studierò, dove viaggerò …? Eppure a volte ci pare di brancolare nel buio, tanto più in questi tempi con il Coronavirus che ci preoccupa e ci impaurisce. Ci sentiamo rinchiusi nel nostro passato o, ancor di più in questo faticoso presente, incapaci di guardare fiduciosi al futuro. E non sappiamo da che parte andare. Abita in noi una grande sete di futuro, ma non riusciamo a trovare la strada. E Gesù?
Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita. Allora sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. [Più tardi] Gesù seppe che i Giudei l’avevano cacciato fuori dalla sinagoga; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. (Gv 9, 1. 6-7.35-38).
L’uomo che Gesù incontra ha un passato molto pesante. Cieco dalla nascita, non appoggiato né sostenuto dai suoi genitori che lo lasciano da solo nel momento in cui i Giudei lo accusano. Cieco perché non vede neanche un pezzo di strada davanti a sé. Toccandogli gli occhi con il fango e la saliva, e poi mandandolo a lavarsi, Gesù lo ri-crea, come nel giardino delle origini e gli dona luce e futuro. Chiediamo a Gesù di lasciarci ri-creare da lui, che sia lui a darci quel futuro di cui abbiamo sete: che possiamo avere in dono un “tempo nuovo” e ricco di grazia che possiede soltanto Dio.
Preghiera da fare in famiglia oppure personalmente
Signore, tante volte pensiamo al nostro domani; a volte lo desideriamo, a volte ne abbiamo paura. Ti chiediamo Signore, che, come al cieco nato, tu tocchi i nostri occhi, non per vedere ora ciò che saremo, ma per lasciarci plasmare da te, che ci guidi, passo dopo passo, verso il nostro futuro. Fa’ che ti vediamo e ti riconosciamo Signore Gesù e, come il cieco, possiamo dire: «Credo, Signore» (Gv 9,38)
Un piccolo impegno.
In questa settimana proverò a dedicare un po’ di tempo in più alla preghiera, prima di addormentarmi, chiedendo al Signore Gesù luce per la mia strada e il mio futuro, ma anche luce per tutti noi, in questi giorni difficili che ci è dato di vivere. Potremmo leggere la preghiera suggerita, oppure anche solo una frase che ci piace, per esempio: «Credo, Signore».
AVVISI DELLA SETTIMANA