Mag 132023
 

Vivere dello Spirito del Risorto. Duran-
te l’Ultima cena, Gesù promette l’invio di un altro Paraclito, colui che guiderà la chiesa nascente quando il Figlio tornerà al Padre. L’operato dello Spirito si vede fin da subito nell’azione evangelizzatrice degli apostoli e nello stile tipico del cristiano.


Commento di don MARIO ALBERTINI

All’inizio della storia dell’umanità incombeva una minaccia: se disobbedite – disse Dio ad Adamo ed Eva – se disobbedite morirete. Adesso la parola di Gesù non contiene una minaccia, ma fa splendere una promessa: voi vivrete. Noi, come Adamo ed Eva, siamo capaci di scegliere la morte, ma il dono di Dio è la vita. Sì, la vita, questa vita che stiamo vivendo, è un dono grande e sacro, dono che sta alla base di tutti gli altri doni: la libertà, la capacità di voler bene, l’intelligenza … Ma questa vita sarebbe amara se non fosse orientata a un’altra, quando verranno recuperati per l’eternità il bene che quaggiù avremo voluto e il bene che avremo fatto.

E’ questa la promessa di Gesù quando dice: voi vivrete – e su questa promessa noi dobbiamo scommettere la nostra esistenza, questa promessa è l’essenza della nostra speranza. In noi ci sono cento speranze: di riuscita, di salute, per noi, per i nostri cari… è bello e giusto coltivarle, ma sono speranze che troppo spesso vanno deluse. La speranza cristiana invece è sicura e consiste nella certezza dell’amore di Dio che ci è Padre, e questo ci dona forza, serenità, perseveranza nonostante tutto: se è vero che Dio mi vuole bene, ed è vero!, di chi o di che cosa avrò paura?

E infatti Gesù assicura: “non vi lascerò orfani”, non resterete soli… Che brutta cosa la solitudine! La solitudine degli affetti, soprattutto. Ma Gesù dà tre motivi di fiducia per non sentirci mai soli.

Il primo motivo: “ritornerò da voi, e mi vedrete”. Dopo la risurrezione infatti si fa vedere, e allora gli apostoli capiscono che sempre, in modo misterioso ma vero, sempre sarà con loro. Sarà con noi. E’ con noi.

Il secondo motivo di fiducia è l’assicurazione che verrà “un altro Consolatore”: Gesù promette così lo Spirito Santo che continuerà la sua opera. Fra due domeniche celebreremo la festa della venuta dello Spirito Santo, che Gesù definisce ‘il Consolatore’, cioè colui che dà forza spirituale, e speranza, e serenità interiore – e lo chiama anche ‘Spirito di verità’ perché è lui che ci rende capaci di accogliere e comprendere la Parola di Dio.

Il terzo motivo per cui Gesù ci assicura “non vi lascerò orfani” è ancora più esplicito: “Chi mi ama, dice, sarà amato dal Padre mio”. Noi non siamo spiritualmente orfani perché Gesù ci ha donato come Padre il Padre suo. Verità da custodire e coltivare con commozione.

Ascoltando queste parole di Gesù, come non essergli riconoscenti?

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