Set 182021
 

IL VERO AMORE E’ LIBERTA’ E DONO

Nonostante tutto, ancora troppe donne continuano a essere uccise da chi avevano creduto di essere amate. Ma perché un uomo arriva a uccidere la donna con la quale ha avuto o ha una relazione d’amore? I cosiddetti femminicidi in Italia si susseguono a un ritmo impressionante. Senza timore di sbagliare possiamo dire che ci troviamo di fronte a una vera emergenza. Donne uccise, famiglie gettate nella più nera disperazione. Eppure, al di là di vecchi stereotipi e di ogni pigra rassegnazione una spiegazione dobbiamo pur trovarla. Che succede? Come mai tanti maschi assassini in giro?

Vero è che ogni storia è diversa da un’altra, ma c’è una costante sulla quale non si può sorvolare: la stragrande maggioranza delle vittime erano state o ancora erano legate sentimentalmente al loro aguzzino. Vittima e carnefice, quindi, avevano stabilito tra loro una relazione, si erano donati l’uno all’altra, avevano messo al mondo figli, avevano progetti da realizzare. Poi? Che cosa è successo? Quale demone ha preso possesso di un uomo per trasformarlo in uno spietato assassino? I femminicidi ci dicono che legare la propria vita a quella di un altro è cosa bella ma difficile. Un amore non è una semplice amicizia. Ogni amore chiama a raccolta sentimenti, educazione, sessualità, economia, cultura. La coppia dovrà condividere non qualcosa ma tutto. Le domande allora che ognuno, maschio o femmina, dovrebbe porsi sono: chi è la persona che sta scegliendo me? per quale motivo? che cosa lo spinge a voler intrecciare la mia vita con la sua? Bisogna conoscere a fondo l’altro, frequentarlo, guardarlo, studiarlo. Prima di compromettersi, di donarsi, di promettere, di dire ‘ per sempre’. Convivere è difficile. Occorre avvicinare quanto più possibile i due binari delle proprie vite, senza avere la pretesa di farne uno solo. Uno spazio è indispensabile anche nel matrimonio. Innamorarsi, amare, essere amati non vuol dire impossessarsi dell’altro. Un amore vero si nutre di rispetto, stima, desiderio di fare felice l’altro. Due libertà che liberamente, volontariamente s’intrecciano dovranno tutelarsi. L’amore necessita della libertà più dell’aria. Uccidi la libertà e avrai due estranei insieme. Chi ama vuole il bene dell’altra. Vuole gioire della sua gioia e soffrire dei suoi dolori. Non tutti amiamo allo stesso modo. Non tutti siamo capaci di capire che per produrre una spiga il chicco di grano deve esser disposto a marcire. Passeranno i secoli ma non il bisogno dell’uomo di amare e di essere amato. Siamo diversi, occorre prenderne atto. Per età, cultura, fede religiosa e politica. Non è facile rimanere accanto a chi ha della vita una visione completamente opposta alla tua. Non è facile convivere con una persona bugiarda, tirchia, egoista. Non basta inveire per i tre femminicidi avvenuti nelle ultime ore. Queste donne sgozzate o strangolate gridano giustizia. Ancora una volta ci accorgiamo che, nonostante le denunce, arriviamo in ritardo. Noi dobbiamo invece arrivare prima. Dobbiamo essere in grado di liberare le vittime dalle grinfie di tanti maschi che non sanno amare. Dobbiamo evitare a tanti bambini di rimanere orfani con il cuore zeppo di dolore e di rabbia.

Noi dobbiamo dare la parola a queste donne umiliate, percosse, massacrate. E farci raccontare come e quando si è inceppato quello che loro credevano essere l’amore. Noi vogliamo vederle felici. Vederle vive. Ribadiamolo con forza: nessuno uomo ha il diritto di strappare la vita a un essere umano. Fermiamoci, allora. E troviamo il coraggio di andare al di là del politicamente corretto, al di là delle cose già dette e ripetute. Gridiamolo insieme noi maschi: ‘Donne vi chiediamo scusa. Non siamo capaci di essere alla pari con voi. L’antica abitudine di alzare la voce e le mani per intimorirvi, in noi proprio non vuol morire. Per favore, se non ne siamo capaci noi, fatelo voi. Non vi fermate all’apparenza, non vi accontentate dell’aspetto fisico, non credete subito alle nostre parole. Scrutateci. Osservateci. Studiateci bene…’.

In questi afose giornate agostane, rivolgiamo tutti un pensiero carico di pietà e di preghiera alle ultime tre donne uccise dai loro uomini. E a tutte le donne, vive o morte, vittime e prigioniere di maschi piccoli piccoli, che portano nella coppia problemi mai risolti.                                    Di M. Patriciello; da Avvenire di sabato 14 agosto 2021  

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