“Avvento, tempo utile se cambia il cuore”

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Nov 302019
 

vangelo-case-2-300x225Tra le sue dimensioni principali ha quelle dell’aspettare e del vegliare, due verbi che hanno davvero poco a che fare con il ritmo incalzante e roboante della vita dei ragazzi. Eppure l’Avvento è “un tempo giovane” perchè “pieno di speranze, attese, sogni che devono essere realizzati; di cammini e ripartenze; di scelte definite e paure; di entusiasmi e scoraggianti”. Per don Tony Drazza, assistente ecclesiastico de l’Azione cattolica per il settore giovani, insomma, Avvento e nuove generazioni è un binomio che regge e può rivelarsi foriero di sorprese. A patto che si abbia voglia di “imparare ad accogliere i silenzi degli uomini e di Dio” e di “scegliere la lentezza”. “I ragazzi hanno bisogno di trovare un luogo silenzioso e lento per ridare senso profondo alla vita”, afferma il sacerdote sottolineando l’urgenza di capire realmente che “stiamo correndo troppo”. “abbiamo tutti il fiatone e i calendari strapieni”, osserva l’assistente dell’Ac per il quale “abbiamo imparato a condividere le agende, ma abbiamo smarrito il desiderio di condividere la nostra vita”. Secondo don Drazza, accade che “mettiamo in comune le cose, ma non il cuore” e questo ci porta a correre di più, pensando di riuscire a non sentire il vuoto di un amore che ci manca”. Leggi tutto »

Non rendiamo afono l’impegno per il creato, di R. Mercurio

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Nov 222019
 

missioneCaro Direttore,

il “fronte delle foreste” è all’attenzione di tutti per il movimento giovanile dei Fridays For Future, per il grande vertice che si è tenuto all’Onu e per il Sinodo per l’amazzonia riunito da papa Francesco. In poco tempo, si sono susseguite notizie allarmanti su incendi di vaste proporzioni che hanno interessato le aree forestali più importanti della Terra: Canarie, Siberia, Amazzonia, Indonesia, Angola e Congo, e infine, se non bastasse, la notizia che il presidente degli Stati Uniti d’America vuole autorizzare la “valorizzazione” di una grande foresta nel sud-est dell’Alaska. E’ difficile dire se dietro questi fatti ci sia una tradizione locale di “fuochi controllati”, oppure se sia una prova muscolare del sovranismo contro il globalismo ambientalista, se non pura dabbenaggine di politici inesperti o semplice malaffare. Certo è che quanto sta accadendo è inaccettabile per le società occidentali, stimolate dalla continua informazione e sensibilizzazione sugli effetti dei cambiamenti climatici e sull’importante funzione delle foreste nel ciclo del carbonio, dell’acqua, nella conservazione della biodiversità e via dicendo. Piaccia o non piaccia, le moderne società occidentali, inurbate, scandiscono i valori delle foreste secondo questa gradualità decrescente: ambiente, turismo e ricreazione, paesaggio, produzione di beni diretti (legno, funghi, frutti, ecc.). La comunità scientifica, a partire dal celebre saggio di R. Carson “Primavera Silenziosa” alla fine degli anni 60 del Novecento, ha lanciato l’allarme sulla crisi ambientale. La Chiesa cattolica non è stata da meno: le prime prese di posizione delle Conferenze episcopali sono degli anni ‘70. Leggi tutto »

Il pensiero di Papa Luciani e la risalita dell’Europa, di D. Fiocco

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Nov 152019
 

download Il 1° aprile 1941 il giovane don Albino Luciani iniziava un’attività di pubblicista, collaborando con il settimanale diocesano di Belluno. I primi articoli uscivano mentre in Europa ruggivano macchine di guerra e in Italia imperava il fascismo. Colpisce un brano del febbraio 1942 sulle radici cristiane del “nuovo ordine europeo”, in cui il Vangelo dovrà essere “l’anima della nuova Europa”. Luciani prendeva le mosse da un’affermazione di Pio XII, per il quale “la causa dei mali odierni è la ribellione al cristianesimo”. Ma papa Pacelli non era solo nel dire questo, e don Albino trascriveva anche l’opinione di un filosofo fascista, le cui righe destano stupore se immaginate sulle colonne di una rivista del regime: “Oso dire che la nuova Europa non si mette a posto né con le armi, né con gli interessi, né con le idee […] Da correggere è anzitutto la concezione romantica dell’idea nazionale… Da correggere è anche l’assolutezza dell’idea di Stato… bisogna contrapporre l’idea di una unità spirituale europea… con la super razza, col super nazionalismo, il nuovo codice europeo non si fonda”. E Luciani commentava: “Pare di sentire un’eco dei messaggi papali!”. Con il passare degli anni le convinzioni non cambiarono. Il 14 marzo 1978 – sei mesi prima della sua morte, il 28 settembre di 41 anni fa – il futuro papa Giovanni Paolo I parlò anche di Europa davanti al Rotary Club di Venezia, interpellato perchè nella primavera del 1979 si sarebbero tenute le prime elezioni per il Parlamento europeo. Con la consueta chiarezza, il patriarca Luciani analizzava lo stato dell’arte, evidenziando i fattori storici, che avevano portato alla nascita degli organismi sovranazionali: “La Comunità Economica Europea si è proposta fin dal nascere […] l’eliminazione tra gli associati degli ostacoli alla libera circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali; una comune politica dell’agricoltura e dei trasporti; garanzie per tutelare la concorrenza; un fondo sociale europeo per migliorare l’occupazione e altro ancora. E’ qualcosa di più che un’unione doganale, anche se insufficientemente politica”. Leggi tutto »

In ogni persona malata una dignità che ci riguarda

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Nov 092019
 

08Caro direttore

Com’è noto il 25 settembre la Corte costituzionale ha fatto sapere di aver ritenuto non punibile ai sensi dell’articolo 580 del Codice penale, a determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio di un paziente tenuto in via da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che reputa intollerabili ma capace di prendere decisioni libere e consapevoli. Conosciamo tutti il dibattito che ne è scaturito, e che continua. Cosa dire davanti al dolore di una vita che non è più quella di prima, che sembra non essere più nemmeno la tua perché una malattia devastante e inguaribile te l’ha irrimediabilmente modificata? Cosa dire davanti a ore, giorni, settimane, mesi, a volte anni che non precedono una guarigione ma un declino più o meno lento, e la morte? Cosa dire davanti a un corpo, il tuo, che progressivamente non è più in grado di reagire, si irrigidisce, si paralizza, col respiro non più spontaneo, mentre la tua mente vorrebbe schizzare lontano, sopra le nuvole, al di là delle montagne, nell’infinito, perchè è viva come non mai? Cosa dire quando un cancro devastante non ti uccide subito ma ti distrugge giorno per giorno, ti sbeffeggia mandandoti in necrosi ora un dito, ora un piede, ora una mano, ora qualcosa all’interno di te, regalandoti un odore acre, che invade la tua stanza, il respiro tuo, dei tuoi familiari, dei  tuoi curanti? L’odore della morte, seduta sul tuo letto, che ti guarda, tranquilla, non ha fretta, sa che sarai suo, comunque. Ma soprattutto cosa posso dire io? Non sono un giudice, un filosofo, un politico… Leggi tutto »

La preghiera anima dell’azione missionaria, in San Paolo (don Ermanno Crestani)

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Nov 022019
 

downloadLa preghiera al Padre  suscita ed esprime lo zelo missionario

La preghiera, per la carità che la anima, si riveste ed esprime lo slancio verso gli altri proprio della carità. “Raccomando innanzitutto che si facciano suppliche, preghiere e intercessioni di grazie per tutti gli uomini… Questo è gradito al cospetto di Dio salvatore nostro, il quale vuole che tutti gli uomini si salvino e arrivino alla conoscenza della verità” (lTim.2,1.3-4); “Mi è testimonio Iddio come io vi desideri tutti nel cuore Cristo Gesù. E per questo prego che la vostra carità… (Fil.1,8-9). La preghiera inoltre, proprio per l’intimità in cui si svolge e che crea con il Padre, dispone all’abbandono ai suoi ’intendimenti’ salvifici. Una tale disponibilità apostolica, ispirata e favorita dalla preghiera, si riscontra nella vita stessa di Paolo (cfr.Gal.1,15-17; At. 13,2). Leggi tutto »