A immagine del Cristo, piccoli e perseguitati. La sapienza d’Israele lascia trasparire la luce della Parola divina e insieme le ombre degli stolti e dei violenti. È in questo contrasto che comprendiamo il paradosso della rivelazione di Dio, che in Gesù vive in fondo la propria passione e ci chiama a farci piccoli e servitori di tutti.
Gesù presenta affettuosamente un bambino e dice: chi accoglie un bambino accoglie me, anzi accoglie il Padre che mi ha inviato. Notiamo il passaggio: un bambino, Gesù, il Padre che sta nei cieli. Dunque nei piccoli gesti di bontà, si inserisce l’immensità dell’amore divino. Sembra un paradosso, eppure è una gran bella verità: se noi riusciamo a fare qualche cosa di bene, cose che magari consideriamo da poco, ma le facciamo di cuore, lì si fa presente Dio. Questo è il confortante insegnamento che chiude la pagina del vangelo. Leggi tutto »
Il cielo, origine del Pane. Il dono del pane è segno concreto della relazione d’amore di Dio col popolo. Nel vangelo, Gesù stesso si fa pane e diventa questa relazione d’amore, facendosi dono che apre ciascuno dei credenti alla vita eterna.
“Basta, Signore, prendi la mia vita!”. Elia, che Dio aveva scelto come suo profeta, come detto nella prima lettura era stato minacciato di morte dai potenti dell’epoca, e per questo era scappato in un luogo deserto, senza procurarsi provviste di cibo e di bevanda. Dopo una giornata di fuga, stanco, affamato e scoraggiato, si sentì alla fine: “Basta! – si disse – ormai devo morire”. E si addormentò così, all’aperto, sotto una pianta. Leggi tutto »
RELEGARE GLI ANZIANI ALL’INATTIVITÀ INSOSTENIBILE PER IL NOSTRO FUTURO
Caro direttore, recessione economica, pandemia, crisi ambientale e climatica, rivoluzione tecnologica: ha una dimensione multifattoriale il cambiamento degli ultimi decenni, delle cui reali ricadute solo parzialmente siamo consapevoli. La reale identità del cambiamento si esplica con chiarezza nelle parole di papa Francesco: «Non viviamo un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca». Leggi tutto »
La difficile accoglienza della Parola. Il Signore rivolge sempre la propria Parola al suo popolo; spesso però è proprio il popolo, corrotto dal peccato, a non essere capace di accoglierla. Sarà questa l’esperienza di Ezechiele così come la difficoltà che Gesù incontra nella sua stessa patria
Commento di DON MARIO ALBERTINI
A Nazareth Gesù aveva fatto il falegname nella bottega di Giuseppe da cui aveva imparato il mestiere, e i compaesani lo conoscevano come un bravo artigiano. Quando un certo giorno egli si allontana dal paese, gli altri pensano che sia stato chiamato a fare qualche lavoro altrove. Ma giunge notizia che invece si è messo a insegnare nei paesi dei dintorni, e sentono dire che addirittura compie dei miracoli. Leggi tutto »