IV^ DOMENICA DI PASQUA

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Mag 112025
 

Il Vangelo raggiunge tutti con la forza dei primi missionari, formando così quel popolo immenso che si radunerà di fronte a Dio, guidato da colui che solo è il buon pastore, che costituisce e pasce il nuovo Israele.

Commento di don Mario Albertini 

“Signore, tu mi scruti e mi conosci, penetri da lontano i  miei pensieri, ti sono note tutte le mie vie; tu mi conosci  fino in fondo…” E’, questo, un atto di fede espresso in un  salmo (138). 

 Dio ci conosce davvero, non per giudicare e condannare,  bensì per valorizzare i semi di bontà e di verità che sono in  noi. Dio ha fiducia in noi, ha fiducia in quelle nostre  capacità di bene che lui conosce più di quanto noi stessi  constatiamo. E se Dio ha fiducia in me, a me tocca  l’impegno di corrispondere nel fare il bene. 

Dio ci conosce. In altra occasione, Gesù parla del giudizio  universale, e dice che il Giudice supremo dirà ai malvagi:  “Non vi conosco! non vi ho mai conosciuti!”. Dunque non  essere conosciuti da Dio equivale a condanna, essere  conosciuti da lui vuol dire la salvezza eterna. 

 Ed ecco il vangelo di oggi. Gesù dice: “le mie pecore  ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono”:  tre verbi, che definiscono la vita dei discepoli di Gesù:  essere conosciuti da lui, ascoltare la sua voce, seguirlo.  

 Ho detto l’importanza e la bellezza dell’essere conosciuti.  Poi: Seguirlo: il cristiano è un seguace di Gesù, la sua vita  è muoversi, andare, camminare; e non a casaccio, bensì sulla  strada di Gesù: chi vuol essere mio discepolo, mi segua – ha  detto. La guida del cristiano, il capo-cordata, è Cristo, che ci  fa camminare verso la vita in Dio. “A quelli che mi seguono,  – aggiunge – io do la vita eterna, li affido alla mano del Padre  che è nei cieli. Per seguire, è necessario ascoltare: ecco l’altro verbo.  Ascoltare non è soltanto sentire, udire, ma è fare attenzione: un conto è sentire della musica, e un conto è ascoltarla.  L’ascolto della voce di Gesù, l’ascolto della Parola di Dio  significa fare attenzione, voler capire per mettere in pratica,  per obbedire a quella voce. 

Ora la voce di Gesù da ascoltare è soprattutto una  chiamata, una vocazione, cioè un invito e una proposta.  Non mediante voci misteriose o segni straordinari: la  proposta passa attraverso le circostanze più normali della  vita. E’ importante capire che, mediante un incontro,  mediante un fatto che ad altri forse sfugge, mediante una  ispirazione interiore, Dio mi propone qualche cosa. Mi  chiama a volergli bene, e a voler bene ai fratelli, e a far loro  del bene, e a trovare la strada giusta per questo voler bene e  fare del bene. 

E questo invito Dio non me lo ha fatto tanto tempo fa, non  è del passato, ma mi sta davanti, Dio mi chiama verso il  futuro. 

In questa domenica, alla luce di questo vangelo, ci viene  chiesto di pregare in particolare per quanti sono chiamati a  diventare suoi sacerdoti e ministri, a farsi religiosi o religiose, a consacrarsi esclusivamente a lui anche rimanendo  nel proprio ambiente, perché rispondano con generosità e  fedeltà. Ricordiamoli in questa Messa. E forse ci sta bene un  pensiero di preghiera pure per chi è già sacerdote o  religioso. Quindi vi ringrazio se pregate anche per me (per  noi!). 

II^ DOMENICA DI PASQUA

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Apr 292025
 

Il Risorto, presente per sempre nella chiesa. La forza della risurrezione si manifesta attraverso le opere degli apostoli, coloro che hanno incontrato il Risorto ricevendo il suo Spirito e la sua pace, che ridona forza e solidità alla loro fede.

Commento di don Mario Albertini

Chi è il personaggio centrale in questa pagina del vangelo?  Gesù o Tommaso? E’ logico rispondere: Gesù; ma noi forse ci siamo  soffermati su Tommaso, l’apostolo che non crede ai suoi  amici.  Leggi tutto »

DOMENICA DI PASQUA

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Apr 192025
 

Pasqua:  Dio lo ha risuscitato.

Pasqua  Ma Dio lo ha risuscitato. Il nostro sguardo è ancora orientato al Crocifisso, e il nostro pensiero alla sua passione e alla sua morte.

Ma Dio lo ha risuscitato. E’ san Pietro che parla così: “Lo hanno ucciso – dice – appendendolo a una croce. Ma Dio lo ha risuscitato- ed è apparso a noi suoi discepoli, ci ha parlato, ha perfino mangiato con noi. Questa serena e forte affermazione giunge a noi, a distanza di duemila anni, come un messaggio vivo e sempre nuovo: “Il Signore della vita era morto, ma ora è vivo”.

Proviamo a immaginare. Se a Pilato, o ai componenti del Sinedrio, o a un contemporaneo qualsiasi fosse stato detto che dopo duemila anni ci sarebbe stata della gente a credere a quello che gli apostoli andavano raccontando, che cioè Gesù era risorto ed era apparso loro – quelle persone avrebbero reagito sorridendo di compassione. E invece siamo qui ora ad affermare proprio questa fede. E siamo qui non in dieci o in cento, ma milioni, grandi e piccoli, scienziati e umili, di tutte le razze, uniti nella fede in Cristo risorto e vivo.

E tuttavia anche noi dobbiamo chiederci: ma credo davvero che Gesù è risorto? Solo che, come fecero quella mattina alcune donne e gli apostoli che si misero alla ricerca di Gesù, anch’io lo devo cercare. Lo cerco con la mia intelligenza, con il mio cuore.

 Se è risorto…  Rifacciamoci a quel mattino di pasqua. Tutti lo cercavano, primi fra tutti i soldati che si accorsero di essere a guardia di un  sepolcro vuoto, e poi Maria di Magdala e altre donne, Simone Pietro e Giovanni. Cercavano chi? Un morto.

   Ma non lo trovano, non trovano il corpo del crocifisso – perché Gesù è un Vivo. E’ risorto. Il crocifisso è risorto.  L’annuncio di quell’incontro con il Risorto giunge a noi attraverso la parola e la testimonianza degli Apostoli, di quei poveri e timorosi pescatori che Gesù, risorgendo, ha trasformato in suoi coraggiosi e attivi annunciatori, che ripeteranno con forza e con gioia: “Noi siamo testimoni!”.

   E io accetto la loro parola, accetto il vangelo che essi hanno predicato, lo accetto nella sua integrità, là dove mi dice della morte di Gesù e là dove mi dice della sua risurrezione.

   E oggi anch’io cerco il Signore Gesù, ma non per trovare un personaggio di venti secoli or sono, uno che è stato grande ma ormai è morto, bensì per incontrare una persona viva. Lo cerco, sicuro di incontrarlo se la mia è una ricerca fatta con amore.

LE CAMPANE: Foglietto parrocchiale

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Apr 052025
 

SAN GIACOMO – CARPESICA –

COZZUOLO – FORMENIGA

VANGELO DELLA DOMENICA

Dal Vangelo di Giovanni 8, 1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Leggi tutto »

COME ESSERE CRISTIANI OGGI

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Mar 232025
 

IN UNIONE

ALL’OFFERTA

DI CRISTO

Don Mario Albertini

“Per i credenti una cosa è certa: l’attività umana individuale e collettiva, ossia quell’ingente sforzo col quale gli uomini nel corso dei secoli cercano di migliorare le proprie condizioni di vita, corrisponde alle intenzioni di Dio. L’uomo infatti, creato ad immagine di Dio, ha ricevuto il comando di sottomettere a sé la terra con tutto quanto essa contiene, e di governare il mondo nella giustizia e nella santità, e cosi pure di riferire a Dio il proprio essere e l’universo intero, riconoscendo in lui il Creatore di tutte le cose; in modo che, nella subordinazione di tutta la realtà all’uomo, sia glorificato il nome di Dio su tutta la terra. Ciò vale anche per gli ordinari lavori quotidiani…” (Gaudium et Spes, 34) Leggi tutto »